Piano per il Vigneto Piemonte e storie di quarantena

05.05.2020

Un piano da 130 milioni per salvare il Vigneto Piemonte. E' l'appello lanciato su la Stampa da Piemonte Land, l'ente piemontese che riunisce i consorzi di tutela, che attraverso il presidente Filippo Mobrici fa sapere: "Serve un programma per ripartire chiedendo aiuto alla Regione e al Governo. Con tre proposte a breve termine - distillazione d'emergenza, stoccaggio e riduzione delle rese - e una di medio e lungo periodo: una grande azione promozionale per rilanciare i nostri vini". @ Intanto, dopo la moda la famiglia Miroglio - già  attiva in Piemonte con la società vitivinicola Terre Miroglio (cui fanno capo Tenuta Carretta a Piobesi d'Alba e Malgrà a Mombaruzzo) - mette a segno una nuova acquisizione, aggiudicandosi 7,5 ettari di terreni in località Cissone (Cuneo), nell'area dell'Alta Langa Docg, e 12 ettari a Nizza Monferrato (Asti). Con questa operazione la famiglia sale così a 120 ettari di proprietà nel territorio piemontese. (PambiancoNews) @ "Io, ex infermiere contagiato dal Covid. Che paura ho avuto di finire in ospedale". Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, sul Corriere della Sera racconta la sua convivenza con il virus: "Non riuscivo più neppure ad avvitare la moka (...) L'unica cosa certa è che il Covid ha minato le nostre certezze e la superbia di chi pensava di poter controllare tutto". @ Da leggere, su Repubblica, è anche la testimonianza di Dario Odifreddi, presidente di Piazza dei Mestieri, che riporta la sua odissera, dal ricovero in ospedale alla lunga attesa per il via libera dopo il ritorno a casa. E spiega: "Mi hanno guarito e poi dimenticato a casa". @ Non solo cibo, ma anche gel e saponi per i nuovi poveri del Covid. Il Banco Alimentare si organizza per rispondere alle richieste nel rispetto delle regole di sicurezza, facendo fronte all'aumento delle telefonate di chi è rimasto senza mezzi di sostentamento a causa del lockdown. Ma per fortuna aumentano anche le imprese che offrono derrate alimentari e altri generi di prima necessità. L'approfondimento di Giovanna Maria Fagnani su #Buonenotizie del Corriere della Sera. @ Non vi è alcun nesso tra l'attività umana e il riscaldamento globale. Nonostante il blocco prolungato di auto, navi e aerei, in due mesi non si è registrato alcun segnale di  riduzione del gas serra, con l'anidride carbonica ai massimi livelli. (Libero).

 

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