Nuove tensioni tra gli operatori del settore olivicolo in riferimento alle sanzioni inflitte a seguito di truffe sull’origine dell’olio extra-vergine. Al centro dell’attenzione è lo schema di decreto legislativo sulle sanzioni, che prevede multe fino a 9.500 euro per chi riporti in etichetta designazioni false o ingannevoli. Contemporaneamente desta preoccupazione la possibile depenalizzazione per le truffe in etichetta che nella formulazione attuale scatterebbe in adempimento a una sentenza della Corte Europea. “La prevalenza del procedimento penale verrà assicurata” spiegano i Ministeri delle Politiche Agricole e di Grazie e Giustizia, in un comunicato congiunto. (Italia Oggi) @ In questo scenario, intanto, aumenta del 734% l’import di olio tunisino e con esso anche il rischio di contraffazioni. E da Coldiretti parte un appello rivolto al Governo per accelerare l’approvazione delle nuove norme in materia di reati agroalimentari. “Bisogna stringere le maglie della legislazione per difendere un prodotto simbolo del made in Italy e della dieta mediterranea” è stato il commento del presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo (Repubblica) @ Nuova “vita” per il maialetto sardo, che dopo l’embargo scattato in seguito alla peste suina si prepara a riconquistare le tavole degli italiani. La decisione arriva dal ministero della Salute, che ha dato il via libera all’esportazione del porcetto su tutto il territorio nazionale. Un primo quantitativo di maialetti sta già per partire verso il continente. @ Da un prodotto italiano che torna ad altri che vengono banditi. Succede a Mosca, dove a seguito delle sanzioni che hanno colpito i prodotti alimentari occidentali, molti ristoranti italiani sono costretti a lavorare senza prodotti tipici. E se in molti si destreggiano tra menu ridotti e tentativi di colmare i vuoti con nuovi canali d’importazione, molte attività sono state costrette ad abbassare le serrande. Come nel caso dello chef Marco Cervetti, che dopo 11 anni ha lasciato Mosca e ha detto: “Otto o nove italiani su dieci hanno ormai lasciato la città” (Italia Oggi) @ “Servono più buone notizie ed esempi virtuosi”. A scriverlo è Paolo Massobrio, che su Avvenire di oggi affronta il tema delle lacune della comunicazione. E a partire dal “polverone” sollevato sul problema del caporalato, sostiene che sarebbe interessante vedere più reportage sulle iniziative di integrazione. “Abbiamo bisogno di sapere come una presenza inaspettata possa diventare risorsa (…) A fronte di un mondo che consuma a volte anche per dimenticare, ce n’è un altro che si ritrova a tavola per far partecipe della vita il prossimo. Che non è solo il vicino, ma anche il ragazzo di colore scampato alla morte”. (Avvenire)