Polpi, seppie e calamari si moltiplicano per via del cambiamento climatico. E’ la conclusione a cui è giunto un recente studio australiano pubblicato sulla rivista Current Biology, dove la ricercatrice Zoe Doubleday ha mostrato come i cefalopodi - la specie marina cui appartengono polpi, seppie, calamari e altri molluschi simili - siano più adattabili al surriscaldamento degli oceani rispetto alle altre specie marine. “I cefalopodi sono notoriamente variabili - ha spiegato la ricercatrice - Abitano in tutti gli ambienti marini e sono voraci predatori, ma anche un’importante fonte di cibo per molte specie animali, compreso l’uomo. (…) Il loro aumento ha implicazioni importanti, ma estremamente complesse, sia per la catena alimentare degli ecosistemi marini, sia per la nostra specie” (Italia Oggi) @ I caprioli non piacciono più agli agricoltori. L’allarme arriva da Asti, dove gli imprenditori sono insorti contro gli ungulati che continuano a proliferare devastando le coltivazioni. (Solo nel 2015 la Regione ha stanziato 100mila euro in rimborsi per danni causati da animali nel Sud Astigiano n.d.r). E la replica degli animalisti non si è fatta attendere. Secondo il veterinario Umberto Gallo Orsi: “I caprioli fanno parte del nostro ambiente e i danni che sono attribuibili a loro sono percentualmente bassi. Esistono sostanze repellenti che si possono spruzzare con costi sostenibili” (ma gli ambientalisti si sono posti il problema di cosa potrebbero mangiare questi animali?) (La Stampa) @ Dagli ungulati contestati alla capretta divenuta la mascotte del Municipio III di Roma. Si chiama Caterina e - non a caso - è la capra “spazzina” che la pidiellina Caterina Della Valle, iscritta alla lista civica “Roma torna Roma”, ha portato con sé per ripulire i giardini. Un lavoro svolto egregiamente, come conferma chi ha avuto modo di vedere Caterina all’opera: “Va in giro per i mercati, si fa conoscere dagli elettori, segue i comizi comunali, ogni tanto bela, ma soprattutto mangia e toglie le erbacce”. (Libero)