Meno di dieci anni fa in Umbria si contavano 1 o 2 micro birrifici, oggi siamo arrivati a circa 20! Un vero e proprio boom, e non solo per quanto riguarda la quantità, ma anche per la qualità della produzione. Alcuni sono i pluripremiati ed occupano i primi posti nelle classifiche delle birre artigianali prodotte in Italia. Uno di questi, che sta già facendo parlare di sé, è la Fabbrica della Birra di Perugia di Pontenuovo di Torgiano (via Tiberina, 20 – tel. 0759888096).
In realtà la fabbrica della birra di Perugia ha origini antiche: venne fondata addirittura nel 1875 da tal Ferdinando Sanvico, arrivato giovanissimo dalla Lombardia. Nel 1927 però, la Fabbrica chiude. Risorge qualche anno fa, quando un gruppo di giovani appassionati decide di progettare “la rinascita” del birrificio. Oggi la città di Perugia ha di nuovo la sua birra ed un prestigioso pezzo di storia è stato recuperato.
Ma assaggiamo le birre. Tre sono le linee di produzione: Classica, Creativa, Territorio. Nella Classica troviamo le tre etichette della “rinascita”, birre di facile beva, senza eccessi aromatici: la Golden Ale, chiara, con profumi freschi, ad alta fermentazione, 5,5% vol.; la American Red Ale, ambrata, gusto avvolgente e deciso, 6,0% vol.; la Chocolate Porter, birra scura, ad alta fermentazione, 5% vol. con l’aggiunta di granella di cacao a fine fermentazione, intrigante e molto interessante.
La linea Creativa presenta la ILA, una scotch ale affinata nei barili utilizzati per l’invecchiamento di whisky scozzese, complessa e corposa, 8% vol., e la Calibro 7, una American Pale Ale da 5% vol. fuori dagli schemi creata utilizzando ben 7 luppoli diversi. Il richiamo al territorio presenta declinazioni diverse. Le birre di questa linea (per ora due) vogliono ricordare luoghi, prodotti, personaggi legati alla storia antica o recente di Perugia. La Suburbia, per esempio, è un omaggio ad un noto locale di musica punk- rock italiana attivo a Perugia a inizio anni ‘80 (nata dalla collaborazione con il Birrificio Toccalmatto, è una English IPA da 6,2% vol.).
Ma colpisce soprattutto il progetto che sta dietro la Barely Wine una birra speciale da 12° che viene affinata per alcuni mesi nelle barriques che hanno invecchiato in precedenza uno dei vini (il Riserva Vigna Monticchio) di una delle più prestigiose e rinomate cantine della zona, Lungarotti di Torgiano. Ma la ricerca del legame con il territorio non finisce qui perché la Barely Wine viene imbottigliata in speciali bottiglie di ceramica di Deruta (famosa patria della maioliche, a pochi chilometri dalla Fabbrica della Birra), realizzate dagli allievi della Scuola d’Arte Ceramica “Romano Ranieri” di Deruta. Insomma: buona la birra, grande il coraggio, belle le idee! Della serie: saranno (risaranno) famosi!