Poco più di 900 metri di sentiero a picco sul mare, incastonato come un gioiello nella roccia della falesia: dopo una lunga attesa di 12 anni (a causa di una frana), e terminati i lavori di messa in sicurezza, complessi e sfidanti dal punto di vista ingegneristico, proprio a causa della fragilità del contesto naturale, ha riaperto la Via dell’Amore che collega Riomaggiore a Manarola: luogo simbolo della Liguria nel mondo, uno dei più belli, suggestivi e famosi del pianeta, nel cuore del paradiso naturale delle Cinque Terre, dichiarate nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Dopo una prima settimana di accesso consentito esclusivamente ai residenti delle Cinque Terre, a partire da venerdì 9 agosto, sarà possibile percorrerla anche per i turisti (solo su prenotazione e a pagamento) con la presenza di guide.
L'accesso sarà limitato a un massimo di 400 persone all'ora, suddivise in gruppi di 100 persone ogni 15 minuti (alle 00, 15, 30 e 45 minuti di ogni ora). L'ingresso avverrà unicamente da Riomaggiore verso Manarola, con percorso a senso unico.
Riomaggiore è la porta orientale delle Cinque Terre, primo borgo marinaro proveniendo da La Spezia e paesino più a sud dei cinque; si estende dalle coste del mar Ligure ai monti dell’Appenino lungo due vallate, percorse dai torrenti Rio Maggiore e Rio Finale e separate dalla costa di Campione. La parte più alta del borgo è posta nei pressi di Via Pecunia, e qui si trovano i principali monumenti: la chiesa di San Giovanni Battista, l’oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano e il castello, costruito inizialmente dai marchesi Turcotti nel XIII secolo, portato poi a termine dalla Repubblica di Genova nei secoli XV e XVI.
Manarola appare alla vista come un affresco dai colori solari, un paradiso di vitigni e ulivi, un antico borgo dai colori salini nel quale le case sembrano nascere dalla scogliera della lunga e stretta marina. Le prime testimonianze storiche su Manarola appartengono alla seconda metà del Duecento e sono legate alle vicende del dominio della famiglia dei Fieschi di Lavagna. Nella parte bassa del paese infatti si può ancora ammirare il vecchio mulino o frantoio, restaurato dal Parco Nazionale, mentre si possono visitare la
chiesa di San Lorenzo, in stile gotico-ligure edificata nel 1338, costituita da tre navate, con un interno barocco dalla volta a botte; il
Campanile Bianco a pianta quadrata, antica torre di avvistamento e difesa, eretto nel XIV secolo; il quattrocentesco
Oratorio dei Disciplinati della Santissima Annunziata e l'antico
Ospedale di san Rocco.
Per coloro che raggiungeranno questi splendidi luoghi, ecco 4 soste imperdibili del nostro
Golosario.
A partire da una corona radiosa, il
Fuori Rotta (via Telemaco Signorini, 48), all’interno di un edificio giallo come il sole nella parte più alta di
Riomaggiore, una terrazza panoramica per mangiare tutto l’anno all’aria aperta, ammirando il triplice spettacolo del borgo, delle colline e del mare, e poi… silenzio, brezza fresca e tanta tranquillità. Da Arianna, Chiara, Davide e Simone, i 4 fortissimi under 30 che si occuperanno di voi, con i vini di una bellissima cantina (con produttori del territorio e non, ma anche Borgogna e selezione di Champagne) e proposta al bicchiere da applausi, va in scena la cucina della tradizione italiana e del territorio, con tocchi di calibrata creatività. Piatti imperdibili: zuppetta di molluschi, aiolì e focaccia croccante; acciughe marinate e insalatina di frutta e verdura; cubotto, panna, prosciutto e piselli; gnocco condito, bisque di crostacei e menta; tataki di ricciola, chutney di frutta e verdura; lingua brasata, pesca sciroppata e spinacino. Eclair caffè e nocciola; gelato allo yogurt, albicocche e bottarga. Prezzi medi: Antipasti 16; Primi piatti 19; Secondi piatti 25; Dolci 9.
Poi, a
Manarola, immersa in un anfiteatro di vigne, una trattoria,
Dal Billy (via Rollandi, 122), che è un approdo sicuro per la sua cucina di mare, ispirata dalla tradizione, ma non priva di qualche spunto creativo. Meritano soprattutto i primi. La carta dei vini guarda al territorio e il servizio è cordiale e preciso. Piatti imperdibili: antipasto misto di mare; tagliatelle con l’astice; tagliatelle con tartufo nero e pesce spada; tagliolini alla Billy (crostacei, peperoni, pinoli e pomodori); pesce al forno con patate. Torta caprese Prezzi medi: Antipasti 20; Primi piatti 18; Secondi piatti 20; Dolci 7.
Spazio, ora, ad un bistrot con possibilità di asporto,
Cappun Magru (via Riccobaldi, 1, angolo piazzetta della Chiesa), dove si registra la mano felice dello chef. Lo dimostrano i piatti tradizionali, di terra e di mare (strepitoso il cappon magro), così come gli irresistibili panini di pesce. In accompagnamento, una carta dei vini che sa il fatto suo e buone birre artigianali. Aperto dal mattino fino alle 18. Piatti imperdibili: panini di pesce; pasta fatta in casa al pesto; cappon magro; coniglio alla ligure; trippa accomodata; tegamino di acciughe; stoccafisso accomodato. Cheesecake alle pesche. Prezzi medi: Antipasti 14; Primi piatti 14; Secondi piatti 14; Dolci 6.
Qui, troverete anche il regno di focacce e torte liguri: è
La Cambusa (via Birolli, 114) con la sua ricca proposta di torta genovese, focaccia al formaggio, pandolce. La specialità sono la Torta di riso di Manarola e la torta di patate e pesto. Quindi farinate e pizza.