Sedotti dal Libertino di Trento

I piatti della tradizione trentina incontrano la cucina mediterranea con un'impronta creativa

28.08.2024

Alessandro Sallesi e Valentina Magnanti (figlia di Enrico de l’Osteria La Briciola di Tivoli) sono subentrati nell’aprile di quest’anno a Luca Maurina e Assunta Martignoni alla guida de “Il Libertino” di Trento.

È un bel locale in un antico edificio in cui, fin dal 2005, la sapiente mano di Assunta deliziava gli affezionati clienti con le sue ricette regionali. Di Alessandro e Valentina avevamo già parlato recensendo il loro ristorante Casa Ferrazza a Bocenago (https://www.ilgolosario.it/it/bocenago-trento-casa-ferrazza). Nei giorni liberi spesso frequentavano da clienti il Libertino e, come vennero a conoscenza che i titolari desideravano andare in pensione, cercando un locale meno legato alla stagionalità e ai flussi turistici, decisero di subentrare.
“Eravamo troppo rispettosi di questo posto e della sua clientela per stravolgerne l’impostazione – dice Alessandro – Allo stesso tempo avevamo una nostra idea di cucina che ci piaceva portare avanti. Così alle ricette regionali abbiamo affiancato alcuni piatti di pesce di mare e cercato di dare maggior cura agli impiattamenti”.

Noi abbiamo scelto fra gli antipasti un ottimo baccalà mantecato su crostone di polenta di Storo con misticanza
e il Tortel di patate con speck Ballardini, capocollo di Martina Franca e cappucci in insalata, il piatto tipico della Val di Non felicemente abbinato a due vere eccellenze della salumeria italiana.
Fra i primi ci hanno colpito per la perfetta esecuzione i canederli di erbette al burro con granella di nocciole tostate
e ci ha lasciato a bocca aperta per la sua deliziosa freschezza il risotto con pomodoro del Piennolo, funghi misti, lucanica trentina, arancia e cannella.
Le porzioni sono abbondanti e due piatti sarebbero sufficienti ma ci siamo sacrificati non rinunciando al secondo. E sono stati: polpo rosticciato su crema di patate, salsa di prezzemolo e di rapa rossa,
trentino dall’anima galiziana e la più tradizionale, ma non per questo trascurabile, guancia di manzo brasata al Teroldego su purè di patate con julienne di zucchine.
Per finire in bellezza non ci siamo fatti mancare neppure la Millefoglie con crema di ricotta di bufala e frutti di bosco
né i cannolini siciliani ripieni di ricotta di pecora con scaglie di cioccolato fondente e granella di pistacchi.
Che dire? Siamo gioiosamente sopravvissuti: la cucina è di alto livello, l’ampia scelta di vini della cantina ereditata dall’appassionato Luca Maurina è stata ancora arricchita, i prezzi sono più che onesti e la vicinanza all’imbocco dell’autostrada, pur essendo in centro, fa del ristorante una meta perfetta anche per chi, in un viaggio, vuole concedersi una piacevole sosta gastronomica a pranzo. Ma la cosa che più ci ha colpiti è quanto i due giovani titolari in breve tempo siano entrati perfettamente in possesso del locale. Sembra siano lì da anni. Hanno trovato il loro habitat e, a mio parere, oltre alla professionalità e alla bravura, il segreto è l’umiltà con cui hanno affrontato l’avventura, che ti comunica la loro gioia e ti fa star bene. Da provare e riprovare.

Ristorante Il Libertino

Piazza di Piedicastello, 4/6
Trento
Tel. 0461 1783586 - 379 118 1300
info@illibertino.it

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