Nel paese dei super chef servono surgelati anche al ristorante. Lo scrive Attilio Barbieri, che su Libero traccia una panoramica del consumo di prodotti surgelati a livello europeo, da cui emerge che l’Italia ne consuma molti meno rispetto ad altri Paesi UE come ad esempio la Gran Bretagna. Uno scenario determinato da un calo delle vendite totali a livello nazionale dello 0,3%, risultante dalla flessione del commercio al dettaglio ma anche dall’incremento dei surgelati nel “fuori casa”, vale a dire in ristoranti, pizzerie, mense e tavole calde. Un cambio di prospettiva - secondo Barbieri - che dimostra come anche i cuochi stellati non disdegnino pesce, carne o verdura sotto zero. Cosa che, tra l’altro, contribuisce a ridurre gli scarti. @ Agricoltori contro i rave party si fanno giustizia da sé. E’ successo a Candia Lomellina dove, dopo l’ennesimo episodio di festa clandestina sulle rive del Sesia, alcuni agricoltori avrebbero tagliato le gomme delle auto dei festaioli che erano parcheggiate su campi e terreni coltivati a grano e mais. “Comprendo la loro esasperazione - ha commentato il sindaco Stefano Tonetti - Come al solito nessuno ha potuto provvedere in modo efficace”. (Corriere della Sera) @ “Street food” e il viaggio alla scoperta degli chef di strada. Sul Corriere della Sera Aldo Grasso commenta la serie di Netflix firmata da David Gelb e Brian McGinn, un documentario a puntate alla scoperta dei piatti e delle tradizioni di strada delle città dell’Asia. “L’attenzione - scrive Grasso - è equamente suddivisa tra la scoperta del cibo e quella delle personalità degli chef di strada (…) in un tripudio di inquadrature eleganti e slow motion. Niente di particolarmente innovativo, ma il cosiddetto ‘food porn’ portato alle estreme conseguenze”.