Rubriche

07.04.2016

“A descrivere la primavera sono gli asparagi dalle tante sfumature, da quelli violetti di Albenga ai verdi di Santena a quelli rosa di Cilavegna”. Lo scrive Paolo Massobrio, che su La Stampa di oggi racconta dell’ ortaggio simbolo della bella stagione e consiglia: “Al momento dell’acquisto i gambi devono essere lucidi e privi di screpolature, le punte dritte e chiuse. In frigo si conservano per alcuni giorni avvolti in un panno umido, mentre fuori frigo restano freschi per un giorno”. @ Ma Massobrio su La Stampa racconta anche la storia di Valter Sirk, il vignaiolo che nella parte più alta del Collio Goriziano produce grandi vini di confine. @ Sulla stessa pagina DoctorChef Federico Francesco Ferrero celebra il cibo di strada regalando una suggestiva immagine delle uova sode preparate da Abdelkrim nel suo chiosco a Marrakech. E chiude: “La luna sulla testa, i fari dietro alla schiena e i cani che abbaiano. Non c’è nulla di più bello di mangiare per strada”. @ Poi l’intervista di Rocco Moliterni a Ugo Alciati, cuoco del Guido di Fontanafredda che confida: “Ho pensato alle mie pizze come fossero le portate di un menu”. @ Edoardo Raspelli invece recescisce i piatti di un ristorante radioso del GattiMassobrio: l' Impero di Sizzano (No), con voto finale: 14,5/20. (La Stampa) @ Su Panorama Bruno Vespa scrive della Tenuta San Leonardo, che produce vini: “Che fanno onore alla Casa e al palato di chi li ama”, mentre su Avvenire Marina Corradi affronta il tema della ritrovata voglia di fare l’orto. E dice: “Quando sui banchi dei mercati vedo le piante di prezzemolo e rosmarino e salvia torna la tentazione: un orto, come sarebbe bello un orto, in campagna, come quello deggla signora Iride, la nostra vicina ottantenne in Monferrato, che ancora al mattino vedo china e intenta sulle sue insalate”. 

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