Domenica Massimo Bottura si racconta in una bella intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera e rivela la sua posizione netta per il il Si al referendum. “Se al referendum vince il No - dice Bottura - mi viene voglia di mollare tutto e riaprire all’estero”. E spiega: “Il referendum è una questione culturale prima che politica. Il punto non è Renzi, o Grillo. È la logica per cui “in Italia non si può fare”. Se passa questa logica, è finita. Purtroppo molti giovani si arrendono prima di combattere”. Stamane sul Giornale la risposta di Sallusti che accusa lo chef di servilismo verso il potente di turno. E aggiunge: “Che c’entrano i ravioli con il modo di eleggere i senatori? Che voti Si senza ricatti e minacce che portano solo sfiga e lasciano indifferenti milioni di persone che nel suo locale non si possono permettere neppure un caffè”. E conclude: “Se proprio non ne può più di noi, sbaracchi senza scomodare la politica che sarebbe più dignitoso. Io comunque prenoto due posti per metà gennaio. Troverò aperto e non perché vincerà il Si, ma perché gli affari sono affari. Anche a tavola”.