Quante volte vi sarà capitato di dare risposte evasive a domande su un piatto, un vino ancor più un abbinamento. Eppure la scienza può venire in nostro aiuto per uscirsene sempre con la battuta giusta, la risposta azzeccata che nessuno potrà contestare.
Per farlo ci siamo ispirati a un libro - La scienza del cibo di Alessandro di Flaviano (Rizzoli) - che affronta la tavola con argomentazioni scientifiche, semplici da comprendere e decisamente efficaci. Volete qualche esempio? Eccoli.
Antipasto: arrivano le uova sode con quella strana patina blu-verde che fin da piccoli ci fa storcere il naso. Ora però possiamo dire... Il tuorlo contiene ferro legato a una proteina, la fosvitina, che durante la cottura denatura. Durante questo processo il ferro si libera e cozzando con lo zolfo del tuorlo dà vita al solfuro di ferro responsabile della colorazione. Attenzione però: più è vecchio l'uovo e più si accentua la colorazione (e se c'è un chimico a tavola se ne accorgerà).
Quest'anno addio grandi libagioni e fagiolata per tutti. Qualcuno storcendo il naso sarà pronto a chiedere il motivo di questa scelta. La risposta? Sostenibilità, naturalmente. Nel terreno, infatti, sono presenti dei batteri, i rizobi, che hanno la capacità di fissare l'azoto che farà crescere le verdure e i cereali. Chi pensa a dar loro da mangiare? I legumi naturalmente che forniscono a questi batteri gli zuccheri provenienti dalla fotosintesi e i composti carboniosi, utili per fissare l'azoto.