Tre Surì per un Barolo di grande eleganza

08.07.2015

La storia di Mauro Sebaste nel vino inizia con la mamma, Sylla Dogliani che negli anni Cinquanta inizia a fare il vino a Barolo. E’ una delle prime donne del vino in Piemonte: sola, con quattro figli, si impone in un mondo allora dominato dagli uomini, producendo con il marchio Sylla Dogliani. Il figlio Mauro ha conserrvato l’eredità della mamma, nel cuore oltre che nella tecnica del vino, ha studiato e creato un proprio stile oltre che una propria azienda che ora porta il suo nome e attualmente conta 10 ettari di proprietà e altri 20 in affitto, mentre accanto a lui sta già facendo esperienza in azienda la figlia più grande che porta il nome della nonna: Sylla. Un’azienda con i piedi nelle Langhe e la testa (oltre che il fatturato) nel mondo con la quasi totalità del fatturato (oltre il 90%) dalle esportazioni. Eppure chiamando in azienda lo trovi ancora lì, tra le sue vigne, a raccontarti il suo Barolo. Il Barolo Ghe è ottenuto da una vigna di proprietà, sita nel comune di Serralunga. Pochissime bottiglie, prodotto solo in alcune annate da una vigna vecchia e invecchiato 6 anni in botticelle da 10 ettolitri perché - data la scarsa produzione - sarebbe impossibile usare le botti grandi. La resa in vino non arriva mai neppure al 60% ma il prodotto che si ottiene è straordinario con quasi il doppio di polifenoli totali rispetto a un vino omologo. E’ un vino che ha una vita lunghissima. Il Tre Surì è l’entry level dei loro Barolo. Proviene da 2 vigne in Serralunga e una di Grinzane. E’ un Barolo blend, 36 mesi di legno grande, classico, essenziale. La produzione, nel prossimo futuro, potrà toccare le 30mila bottiglie. Abbiamo assaggiato l’annata 2011 che ha spaziature nette al naso, evocando la liquirizia. E’ molto intenso e l’impatto in bocca è morbido ed equilibrato. In bocca ci conferma la sua natura stizzosa, la filigrana dei tannino, la nota amarognola sul finale. Un gran bel Barolo, vero anche nel colore non eccessivamente carico, come dev’essere. L’altra metà del cuore di Mauro è per la barbera. La Barbera d’Alba superiore Centobricchi proviene da una vigna molto diradata, e permette quindi una grande concentrazione. Matura in tonneaux di rovere francese nuovo. La Barbera Santa Rosalia, che matura in legno grando, è invece un vino più semplice, molto giocato sulla frutta. L’ultimo acquisto è sempre nel mondo della barbera: uno splendido vigneto a Vinchio che ha più di 70 anni. Un terreno sabbioso esposto a sud est e parte a sud ovest. “Siamo alla prima vendemmia. Ma tra qualche anno faremo un grande Nizza” spiega. C’è da scommetterci.

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