Eccoci alla prima degustazione dell’anno, con sorprese nella spumantistica e alcune eccellenti conferme di cantine
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Un Franciacorta "mainstream" per questa cantina di Adro (Bs) che è riuscita a caratterizzare tutte le sue etichette con uno stile che ha nella freschezza del sorso il fil rouge. Il Franciacorta Brut ha colore paglierino scarico, un naso non particolarmente franco caratterizzato da una nota erbacea dominante. In bocca esplode con una bolla ricca e persistente. Il Franciacorta Brut Milledì 2018 ha un'evoluzione netta verso la finezza, come ci si aspetterebbe da un'etichetta premium fin dalla confezione: una bottiglia che evoca quella dei profumi e dei grandi distillati, perfetta anche come idea regalo. Ha naso verticale, con profumi di talco, però è in bocca dove dà il meglio di sé: fine, ricco, con la bolla persistente. Una cifra di lettura simile per il Franciacorta Brut Saten 2018, anche in questo caso contraddistinto da grande finezza, naso profondo e decisamente minerale, un finale secco, amaricante. Il campione che più ci è piaciuto.
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Tenute Tozzi è una nostra scoperta di cui andiamo orgogliosi, una cantina che seguiamo fin dai primi passi, che abbiamo portato a Young to Young a Vinitaly lo scorso anno intervistando Virginia fresca di Top Hundred per il Tantatilli e che quest'anno ci ha portati a esclamare wow a ogni assaggio.
L'Albana Secco Tantatilli 2020 ha naso molto pulito, con profumi di albicocca e una venatura di gesso. In bocca ha grande eleganza: pieno, secco, sapido, leggermente tannico.
L'Albana Secco Tantatilli 2019 è una straordinaria evoluzione: al naso quella parte fruttata diventa miele, la mineralità diventa idrocarburi e polvere da sparo, ma quello che emerge è anche l'insolita speziatura di senape che accompagna un sorso equilibrato con acidità ancora incisiva.
I Sangiovese sono due cavalli di razza: il Sangiovese Superiore Iko 2019 ha colore impenetrabile, quasi inchiostro, al naso esce la parte animale, di pelliccia propria del vitigno con una bella speziatura che ritorna in bocca. Ancor meglio il Sangiovese Brisighella Riserva Iko 2019 con un naso più ampio, dove spicca la viola accompagnata da note ematiche, in bocca ha tannino e struttura.
I migliori assaggi, quelli da cinque asterischi, sono per l'interpretazione di due vitigni internazionali. Il Ravenna Merlot Franco 2020 ha naso ricco, ampio, con il mallo di noce e l'inchiostro, in bocca è caldo, disteso, con un tannino setoso. Il Ravenna Pinot Nero Vivì 2020 si presenta invece con un corredo olfattivo di rara eleganza: rabarbaro e polvere da sparo, erbe aromatiche e officinali che evocano il vermut. La finezza conquista e non lascia scollare il naso dal bicchiere ed è quasi un peccato perché anche in bocca è all'altezza: equilibrato, molto fine, tannico. Bravi, bravi! Siete diventati grandi, in tutti i sensi.
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Assaggiamo periodicamente i vini di questa cantina di riferimento nel panorama dei colli di Luni, capace di portare all'assaggio sempre novità di rilievo. E questa volta si è superata con due etichette che meritano l'assaggio. Parliamo del Bianco "Padre Figlio" che vuole essere un ponte tra le generazioni sempre nel segno del Vermentino. Di colore oro antico che tende all'ambra, ha naso decisamente fine, di essenza floreale, erbe aromatiche ben mixate tra loro dove spicca la maggiorana che ritroveremo anche nel retrogusto. In bocca ha struttura, corpo, una leggera ossidazione che però viene sostenuta da un'acidità ancora scalpitante. Davvero un gran vino quasi da meditazione, anche se con i crostacei fa la sua figura.
Interessante è poi il Metodo Classico Brut Cuvée Lunae Millesimato 2018, che si presenta fin da subito in una bella veste dorata. Ha naso molto speziato, aromatico, con note di idrocarburo. In bocca le bollicine sono ricche, l'acidità ancora da domare.
Largo agli spumanti da uve autoctone, potremmo dire, assaggiando il Nero D'Avola Brut Neroluce della cantina FEUDO PRINCIPI DI BUTERA (https://www.ilgolosario.it/it/feudo-principi-di-butera-sd01417) dell'omonima località in provincia di Caltanissetta. Si tratta di un metodo classico molto fine, capace di esaltare le caratteristiche varietali del vitigno a bacca rossa principe dell'Isola. Di colore paglierino scarico, ha naso fine di piccoli frutti e violetta che ritorna anche nel retrogusto. In bocca è un sogno: l'acidità ben espressa si mescola alla cremosità della bocca, l'equilibrio è perfetto, il sorso disteso. Perfetta espressione del Nero d’Avola, che apre una nuova strada (come è stato per il Sangiovese brut in Toscana).