Stelle cadenti, i menu di Trump e la lotta agli sprechi

20.01.2020

Il ristorante di Paul Bocuse perde una stella. Il tempio della cucina d’Oltralpe passerà da tre a due stelle e la notizia - che verrà ufficializzata il 27 gennaio - sta facendo discutere, come già accaduto per il francese Marc Veyrat e l’italianissimo Gianfranco Vissani. “Abbiamo rielaborato ed affinato il nostro menu facendolo evolvere pur mantenendone il dna, il gusto originale” ha protestato il direttore generale del ristorante Vincent Le Roux, per cui dietro alla scelta della Rossa ci sarebbero ragioni pubblicitarie, oltre a un tentativo di recuperare il prestigio che negli ultimi tempi avrebbe perso. E il caso finisce sulle pagine dei principali quotidiani. @ Meno frutta e verdura, più pizza e patatine. Donald Trump non smette di stupire e cancella dalle mense scolastiche i menu voluti da Michelle Obama, reintroducendo hamburger e merendine. Una scelta che ha già scatenato la polemica e che potrebbe avere pesanti ricadute sull’obesità dilagante che interessa l’America. “Una dieta con meno fibre e prodotti vegetali e più prodotti animali e grassi saturi va contro tutti i principi di tutte le autorità scientifiche del mondo, comprese quelle statunitensi - commenta sul Corriere della Sera il nutrizionista Marcello Ticca - così rischiano un’epidemia di obesità”. @ Illy in cerca di soci per il Polo del gusto. Lo ha comunicato Riccardo Illy, definendo l’identikit del partner perfetto: una banca d’affari disposta a investire nei marchi top dell’enogastronomia italiana ed europea, ricca di idee, relazioni e spirito imprenditoriale per la quale il presidente si è detto disposto ad offrire fino al 40% per 100 milioni. Su La Stampa il servizio di Lara Loreti. @ Dal frigorifero alla spazzatura, nel cestino delle case lombarde finiscono in media 384 euro ogni anno. E’ quanto segnalato da Bayer Italia, mentre Coldiretti, nel rapporto “La povertà alimentare e lo spreco in Italia” denuncia 2,7 milioni di persone che chiedono aiuto per mangiare. Un’emergenza radicata, su cui però i lombardi sembrano attenti. Secondo l’indagine “Primo non sprecare” promossa da Whirlpool attraverso Waste Watcher, dall’anno di Expo il 31% delle persone dichiara di aver notato significative diminuzioni negli sprechi domestici. Anche la Regione ha stanziato per il 2019-2020 oltre 2,5 milioni e sollecitato reti tra operatori del food e onlus per il recupero delle eccedenze alimentari. Intanto, a Milano si moltiplicano i progetti anti-spreco. Con l’Hub di quartiere di via Borsieri, centro di raccolta e distribuzione degli alimenti, sono stati salvati 154 mila pasti. (QN)

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