Storie di vino. Lunga vita al Crodino

04.05.2020

Basta con lo scippo del Primitivo. I Consorzi di tutela e le associazioni di categoria della Puglia prendono posizione contro l'impianto e la produzione del vino pugliese in Sicilia. E in una nota stampa fanno sapere: "Questo provvedimento è inammissibile. Una decisione che offende la nostra storia: il Primitivo è un vino pugliese, espressione coerente del nostro territorio e delle nostre tradizioni vitivinicole. (...) Non possiamo tollerare che questo patrimonio ci venga sottratto". @ Intanto, nel mondo del vino, è allarme anche per il Moscato. Sul futuro si interroga  l'Associazione Comuni del Moscato, che in un documento ha sottolineato come "Anche il settore vitivinicolo è colpito  dalla drammatica realtà che si sta vivendo, e anche se finora le vendite di mercato del comparto riferito all'industria sembrerebbero quelle dello scorso anno, soprattutto le piccole cantine hanno le bottiglie ferme in casa e le spedizioni bloccate". (La Stampa) @ In controtendenza rispetto a questi dati negativi sembrano invece le vendite di vino negli  Ipermercati, cresciute del 7,9% nei primi tre mesi e mezzo dell'anno. La ricerca Iri per Vinitaly segnala inoltre che i vini Igp e Igt sono cresciuti del 10,5% e quelli comuni del 7,2%. (QN) Sono tempi duri invece per le bollicine. Le etichette di pregio calano a picco e sugli scaffali vanno solo i vini da pasto, fatta eccezione per il Prosecco. (Libero) @ E se nella gdo aumentano le vendite di vino, dati meno confortanti riguardano però i consumi. Dopo il boom di febbraio, anche la grande distribuzione ora fa i conti con clienti in calo. "Fino a metà marzo - spiega su Libero il ceo di Esselunga Sami Kahale - i numeri crescevano a doppia cifra. Dall'inizio del lockdown abbiamo registrato un decremento quasi della stessa portata, su cui ha influito sicuramente il divieto di spostamento tra comuni". @ Il comparto agroalimentare resiste (ancora) all'impatto Covid-19, ma tra gli operatori cala la fiducia, mentre rimangono sostenuti i consumi delle famiglie italiane (un dato in netto contrasto con quanto rilevato da Esselunga NDR). E’ questa l'immagine del comparto agroalimentare scattata da Ismea al secondo mese di emergenza e ripresa da Andrea Zaghi sulle pagine di Avvenire. Restano tuttavia diverse le criticità. Ismea rileva, soprattutto per il comparto ortofrutticolo, la difficoltà a reperire manodopera, mentre per il lattiero caseario e le carni hanno subito danni derivanti dalla chiusura della ristorazione. @ "Nessun problema di cibo per gli italiani. Ma ci è costato tanto". Sul Corriere della Sera parla Marco Lavazza, presidente di Unione Italiana Food: "La filiera non si è mai fermata, grazie alla responsabilità dei lavoratori e al buon sistema di relazioni sindacali. Ma adesso che inizia la Fase 2 sarà necessario che due degli ostacoli riscontrati, ovvero la chiusura dei locali e le difficoltà nelle esportazioni del made in Italy, vengano rimossi al più presto". @ Lunga vita al Crodino. Dopo una lunga battaglia, Crodo continuerà a garantire la produzione (almeno in parte) del celebre "analcolico biondo". Nel paese piemontese che gli ha dato i natali sarà mantenuto il 15% della produzione, mentre il resto si trasferirà a Novi Ligure (Alessandria) @ "Creiamo un cru per le nocciole di alta qualità". E' il progetto lanciato da un'azienda monferrina, la tenuta "Baronina" di frazione Roncaglia (Casale Monferrato) in collaborazione con un vivaista di Bubbio. (La Stampa di venerdì)

 

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