Ci sono persone le cui vite tracciano il futuro a chi le incontra e al territorio dove vivono. Sono donne e uomini le cui vicende umane, per un misterioso destino, si incrociano sempre con quelle di altri grandi che hanno lo stesso carisma.
È il caso di Enrico Braggiotti, uomo geniale e banchiere illuminato. In uno dei suoi viaggi viene conquistato da un angolo incantevole di Oltrepò Pavese noto come “la collina del Pinot nero”. Grazie all’amicizia con Giacomo Bologna e Gino Veronelli, investe sul vino, con l’obiettivo di fare esprimere il potenziale qualitativo di quelle terre bianche e gessose oltrepadane.
Punta sul pinot nero, procurandosi dalla Bourgogne barbatelle e legni per affinare.
È l’inizio di un cammino che da allora ai giorni nostri, in quasi mezzo secolo di storia, ha visto la sua azienda, Tenuta Mazzolino, diventare la realtà leader a livello internazionale che è oggi.
Da dieci anni al comando c’è la nipote Francesca Seralvo che, lasciata una carriera di successo da avvocato, ha seguito la sua passione per la terra e la vigna dedicandosi esclusivamente alla cantina. Il suo ingresso, va detto, il fattore che ha permesso di scrivere la nuova storia della tenuta, cresciuta ancora con un lavoro che sposando i dettami dell’agricoltura biologica, si segnala, oltre che per l’impegno di rispetto della natura, per la produzione di vini autentici caratterizzati da forte identità.
Oggi gli ettari vitati sono venti e una decina le etichette che arrivano sul mercato. Tre i vini che ci hanno entusiasmato in una degustazione fatta in questi giorni, punte di diamante di una intera gamma di eccellenza.
Fuoriclasse era ed è il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Noir 2020, autentico biglietto da visita della tenuta, e pinot noir che con la sua impronta territoriale, non teme il confronto con le più nobili espressioni del resto del mondo, Borgogna in testa. Ampio, complesso, ha profumi di piccoli frutti come lamponi e fragoline di bosco, sfumature speziate e boisé, sorso che ha trama setosa, con note di frutti rossi ben maturi, spezie piccanti, freschezza balsamica tradizionale, con acidità e tannini nobili ben integrati e finale armonico.
Peraltro, versato nel bicchiere anche il millesimo 2015, la sorpresa è stata trovare un rosso di coerenza impeccabile con il “fratello” di cinque anni di meno, di complessità suggestiva e con una vitalità prorompente che ha detto che qui non si teme la sfida al tempo.
Ha invece profumi e beva irresistibili l’Igt Provincia di Pavia Pinot Nero Terrazze Alte 2022, rosso floreale e fruttato con note di rosa, lampone, melograno e arancia rossa con un tocco balsamico e pepato e con il sorso che si distende in una progressione continua e che conquista per la sua beva golosa.
È infine la novità più significativa degli ultimi vent’anni l’Oltrepò Pavese Docg Pinot nero Metodo Classico Extra Brut Blanc de Noirs, di cui abbiamo potuto assaggiare la prima annata prodotta, il millesimo 2020. Da uve pinot nero della vigna Valle dei Prati al naso ha intensità ed eleganza rari, bouquet ampio e complesso che spazia dai profumi floreali freschi ai piccoli frutti rossi selvatici e alla scorza d’arancia essiccata, fino alle note di pepe nero, pietra focaia e delicata nota tostata. Teso e affilato, in bocca è dinamico, grazie a freschezza agrumata e a quella sua salinità - gessosa che insieme rendono il sorso di persistenza senza fine. Nell’aristocrazia della spumantistica c’è un nuovo, grande, protagonista!
Tenuta Mazzolino
Via Mazzolino, 34
Corvino San Quirico (PV)
tel. 0383 876122