La Torino dei locali stellati e modaioli, la Torino della movida, la Torino dei locali dall'apparenza casual ma soprattutto trendy, la Torino dei locali etnici e internazionali: diverse sfaccettature per presentarsi a chi vuole evadere dalle mura domestiche per trovare nuove emozioni tra le svariate offerte enogastronomiche del capoluogo sabaudo. Ma sfuggire ogni tanto ai locali troppo riveriti e gettonati, rifugiarsi nei borghi popolari e operai per sentire i profumi di quella cucina schietta ed essenziale che rinverdiscono i ricordi dei piatti della memoria è ancora possibile. Forse avete già capito, la possibilità di mangiar bene e onesto, divertirsi con un cibo ben cucinato senza troppi fronzoli esiste e uno dei locali in cui è possibile farlo è Le Ramin-e in Borgo San Paolo, borgo appunto popolare e commerciale in cui la vita sana e onesta di quartiere impregna anche questo locale. Trattoria da ormai tanti anni in mano a Steven Lazzarin, calato dal suo ex Malan in Val Chisone per portare a Torino la sua filosofia di una cucina di tradizione e di territorio, un po' montanara, un po’ popolare con una strizzata d'occhi alla contemporaneità, ma sempre prepotentemente ricca di sapori e di armoniche cotture.
Va subito detto che da lui si viene soprattutto per lo splendido carrello dei formaggi
e Steven, che giustamente ostenta il diploma di Locale del buon formaggio ottenuto in occasione di Cheese 2017, ti accompagnerà nella scelta con professionalità e grande competenza. Ma andiamo ad approfondire quanto noi abbiamo scelto dall'ampia proposta del menu, seduti a un tavolino appartato della rustica ma calda saletta ad "L" dominata dal gran bancone con vista sulla cucina e impreziosita dalle pentole in rame sparse dappertutto (da qui il nome: le ramine=pentole di rame).
Siamo partiti, quali antipasti, con battuta di Fassone con insalata di sedano rosso, carciofi e robiola (notare come nota di merito che ogni piatto riporta i possibili allergeni),
trota marinata e scottata al ginepro con patate di montagna (l'origine valligiana è evidente)
poi
insalata di gallina verza e capunet Abbiamo proseguito con
agnolotti di toma di Pian dell'Alpe e burro d'alpeggio, ottimi
e con i
tagliolini ai carciofi fatti come si deve (cosa si può pretendere di più classico e stagionale?).
Per i secondi abbiamo optato per lo
stoccafisso mantecato ai porri con polenta croccante di antichi mais piemontesi per la
trippa di vitello verza e rape (forse un po tenace per i miei gusti)
e per le lumache al burro ed erbe, ottime al palato seppur un pochino consistenti alla masticazione.
Mentre qualcuno si è buttato sui
dessert (tortino di nocciole piemontesi e salsa al cioccolato gianduia, tortino di antiche mele piemontesi con crema profumata alla cannella, bonet), tutti golosi e gustosi
io non resistevo al
piatto dei formaggi con 7 assaggi: 3 bovini e 4 caprini a salire dai più freschi a quelli più stagionati: una leccornia che vale da sola la visita.
Dalla
cantina sufficientemente ampia, particolarmente regionale abbiamo scelto un Nebbiolo Luigi Oddero 2015 di bella eleganza a 22 euro.
I prezzi sono onesti e il servizio è sbrigativo, da osteria, ma gentile e attento. La schiettezza e la qualità del cibo, l'ambiente conviviale da vera osteria, la ricercatezza delle materie prime ne fanno, a mio avviso, una scelta obbligata per evadere dai ristoranti troppo alla moda ma, attenzione, bisogna prenotare per tempo. A quanto pare non siamo solo noi a pensarla così.
Le Ramin-e Via Isonzo 64 Tel. 011 3804067 www.leramine.it