Sui colli di Rosazza, nel comprensorio vitivinicolo della Doc Friuli Colli Orientali, sorge una splendida tenuta cinquecentesca, Torre Rosazza, già fortezza medievale, la cui storia si intreccia con quella del territorio, ed è ancora visitabile nella struttura con gli affreschi originali.
Particolarmente suggestiva la posizione della dimora, “abbracciata” da due ampi
anfiteatri naturali di vigneti terrazzati - denominati “ronchi" ed estesi per 74 ettari -, che sembrano un giardino per quanto sono curati, e disegnano traiettorie geometriche che rimangono impresse nello sguardo di chi li osserva.
“Unicità” è il termine che tiene uniti valori ed esperienze emozionali che qui sono in grado di rivelare e di offrire, tra una degustazione di vini, un tour enogastronomico, una visita alle cantine e una passeggiata nei vigneti.
E di particolare pregio è anche la
cantina, costruita ai piedi della villa. Oggi vincolata dalle Belle Arti, come tutta la villa, la cantina ha subito numerose evoluzioni nei secoli. Prima luogo dove si
allevavano i bachi da seta, poi
magazzino agricolo, è stata totalmente dedicata alla
produzione vitivinicola dagli anni '50. Da allora l’innovazione tecnologica non si è mai fermata. Negli anni '80 è stato introdotto il “freddo” per la lavorazione delle uve bianche con i serbatoi di acciaio e poco dopo, con l’inizio del progetto Altromerlot, è aumentato l’uso delle botti in legno da 225-300 litri, più piccole delle classiche friulane. Per arrivare agli anni 2000, con un rinnovamento completo e l’inserimento dei serbatoi in acciaio inox di piccole dimensioni, per garantire la migliore gestione delle uve coltivate e raccolte nei “ronchi”. Le tecniche, infatti, sono in continuo sviluppo, senza dimenticare la storia vitivinicola del luogo. Come il bâtonnage, per dare più struttura ai vini. Come le presse per la macerazione delle uve raffreddate per aumentare il contenuto aromatico del mosto e del vino. O ancora la fermentazione controllata e lenta, a bassa temperatura, per mantenere le caratteristiche aromatiche delle uve raccolte.
Qui, infatti, nascono vini bianchi autoctoni come la
Ribolla Gialla, il
Picolit, e il
Friulano, icone di questa terra. Ma anche l’eccellente
Friuli Colli Orientali Pinot Grigio, Top Hundred 2020, e gli eleganti
Pinot Bianco e
Sauvignon. Tra i rossi si distingue l’
Altromerlot, innovativo progetto della tenuta e probabilmente il primo vino friulano ad essere lungamente affinato in barrique di rovere francese: “altro” perché diverso dal merlot che si poteva assaggiare a quel tempo. Quindi, il Refosco dal Peduncolo Rosso e il Cabernet Sauvignon. Gli spumanti completano la gamma, con la
Ribolla Gialla Brut e il Blanc di Neri, metodo classico che affina 24 mesi sur lies.
Torre Rosazza, insieme alle cantine
Costa Arènte nel cuore della veronese Valpantena, e a
Bricco dei Guazzi, a dimora ad Olivola nel Monferrato Casalese, appartengono al gruppo
Tenute del Leone Alato.
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