Su Avvenire di oggi l’appello di gusto di Paolo Massobrio è una storia di riscatto che ha come regista l’agronomo Gianni Rigoni Stern e come protagonisti gli abitanti di Srebrenica, un popolo affranto dalla guerra che grazie al suo aiuto ha trovato nell’allevamento un motivo per ricominciare.
Grazie alla Transumanza della Pace, con l’aiuto della Provincia autonoma di Trento, Gianni ha portato in Bosnia 100 capi di razza Rendena, impostando un programma di inseminazione che sta ripopolando le stalle, con l’obiettivo di costituire un caseificio in grado di garantire a queste famiglie il sostentamento.
Un progetto ambizioso, che può (e deve) concretizzarsi anche attraverso il racconto. “Serve una generosità intelligente - scrive Massobrio - Mi sono commosso a vedere la gente che salutava Gianni, gli stingeva la mano, gli mostrava il manto nero lucente, pulito, di quei capi bovini. E intanto a Srebrenica sono tornati i colori accanto alle case bruciate (…) Il volto della pace è una cosa del genere, che ha il sapore della Rakia, il loro liquore di prugne, e del pollo arrosto cucinato nelle case e servito col cavolo cappuccio e le patate. La pace ha un gusto, che è un viatico per ricominciare”.
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