Trota mon amour, ragazzi da 1 milione di euro e la disfida del germano reale

27.01.2020

Tutti pazzi per la trota. Secondo i rilevamenti di Radiocor, l’associazione che riunisce i piscicoltori italiani, anche nel 2019 la trota si è confermata il pesce più venduto in Italia, seguito da spigole e orate. Boom invece per l’export di caviale, di cui l’Italia si conferma primo produttore europeo e terzo a livello mondiale, ma il dato che più colpisce è l’evoluzione nelle modifiche di produzione, che evidenzia una progressiva diminuzione delle taglie piccole (trota bianca classica da 3-4 etti) a favore delle taglie superiori al chilo, cresciute del 15% fino a novembre. (La Stampa) @ Intanto, dai pescatori della Laguna di Venezia arriva l’allarme sulla scomparsa di lupini, fasolari, cappelunghe e telline, a rischio per colpa dei cambiamenti climatici e delle operazioni di ripascimento aumentate del 10% negli ultimi 10 anni. “Dopo un ripascimento, le specie che vivono più a ridosso della costa spariscono per due anni, tanto ci vuole perché si creino nuovi insediamenti” spiegano su La Stampa da Fedagripesca-Confcooperative. @ Ragazzi da un milione di euro. A tanto ammonta (quasi) la cifra che i ragazzi del Forno Brisa di Bologna hanno raccolto con la campagna di crowdfunding lanciata a novembre per coinvolgere nuovi soci e che terminerà ufficialmente il 20 febbraio prossimo. La panetteria, avviata 5 anni fa, rappresenta un esempio virtuoso di imprenditoria giovanile, che oggi conta tre punti vendita a Bologna, un’azienda agricola a Nocciano (Abruzzo) e un team di 32 giovani con un’età media di 29 anni. L’approfondimento di Sarah Scaparone su La Stampa. @ Prove tecniche di futuro in casa Inalpi. L’azienda cuneese specializzata nella trasformazione del latte raddoppierà l’impianto con cui crea latte in polvere per i grandi dell’agroalimentare. E coinvolge grandi chef per studiare nuovi formaggi di alta gamma. “I nostri accordi di filiera - spiega su Repubblica il presidente Ambrogio Invernizzi - danno il giusto riconoscimento a chi lavora con noi. Questo i consumatori lo capiscono”. @ La disfida tra chef si gioca anche sul campo dell’etica. Protagonisti, questa volta, lo chef milanese Pietro Leeman e René Redzepi, con il patron del Joia che accusa il collega del leggendario Noma di aver creato un piatto (il germano reale farcito ndr) ai limiti del trash. “Così com’è stato concepito – spiega Leeman - è in opposizione rispetto a quei valori per i quali ogni giorno combattiamo”. Pronta la risposta del cous-chef del Noma, l’italiano Riccardo Canella, che in difesa di redzepi argomenta: “Quando si mangia carne, c’è sempre di mezzo la morte. Per celebrarla abbiamo deciso di pagare rispetto all’animale usando tutto, dalla testa alle zampe”. (QN) @ Tra gli effetti del coronavirus anche episodi di razzismo e fuga dai ristoranti cinesi. Ultimo in ordine cronologico quello accaduto venerdì sera, nel centro di Torino, a una famiglia di origine cinese in Italia da anni, che all’entrata di un ristorante ha sentito dirsi da un gruppo di clienti “Andiamocene, che questi qui portano la Sars”. Il racconto di Camilla Cupelli su Repubblica Torino.

X

Cookie Policy

This page uses third-party cookies to offer personalized content