Scontro nel mondo del vino veneto sulla denominazione “Prosecco”, dopo che la Confraternita di Valdobbiadene ha avviato una petizione fra i produttori per chiedere lo scorporo della Conegliano Valdobbiadene dal sistema Prosecco. Pronta la risposta del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, che attraverso il presidente Stefano Zanette ha fatto sapere: “Si ha tutto il diritto di rinunciare al termine prosecco, ma senza denigrare il lavoro degli altri (…) Uscire in modo così polemico sembra un’accusa a chi ha lavorato con impegno per il bene comune del sistema Prosecco”. Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore del Veneto Luca Zaia, secondo cui “Togliere repentinamente il nome dalle etichette farà spostare gli acquirenti, soprattutto all’estero, su quelle che il nome ce l’hanno”. (La Repubblica e il Corriere di Verona) @ Intanto, in Valpolicella si fa largo l’en primeur, l’investimento di vino pregiato direttamente in botte utilizzato da più di due secoli in Francia e oggi riservato anche agli appassionati di Amarone. Pioniera di questa pratica commerciale è La Collina dei Ciliegi, la cantina di Grezzana (Verona) che ha deciso impiegare così i suoi vini più preziosi. “Solo per l’annata 2015 - spiega su QN il presidente della cantina Massimo Gianolli - hanno aderito 14 primeuristi ed entro 3 anni puntiamo a vendere il 75% del nostro Amarone. ‘cru’”.