Vi aspettiamo a Cogne!

Dopo l'alluvione, Cogne sarà meglio di ieri e nulla andrà perso

10.07.2024

Cogne estate 2024. Non ci sono state vittime per fortuna. Sono passati diversi giorni da quel terribile 29 giugno quando la furia indomabile dell’acqua ha segnato il territorio con forza inaudita, lasciando provata un’intera comunità.

Foto da Avvenire, 1° luglio 2024Una comunità reattiva che non ha conosciuto, già dalle prime ore, un momento di sosta: prima per assistere i turisti presenti poi, di concerto con gli organi regionali e i volontari, per ripristinare, per quanto possibile, la normalità in tempi rapidissimi. Non voglio però parlare di questo. Voglio raccontarvi Cogne ieri. Qui le tradizioni erano sostanzialmente sentite, protette, non solo apparenza quindi. Cogne era comunità. A Cogne si respirava la natura, la semplicità ma anche l’eleganza, qualità queste che portarono i Re sabaudi a frequentarla. Di quella antica e sobria regalità si respirava ancora l'aria, mai ostentata ma percepita in quell’autentica e curata accoglienza alpina.
A Cogne si stava bene dappertutto, l’ho ripetuto nel tempo ai molti che mi chiedevano un consiglio turistico. Una ristorazione sempre soddisfacente, in diversi casi entusiasmante, in locali diversi tra loro che mettevano in equilibrio tradizione, contemporaneità, rapporto qualità prezzo; ormai Cogne era ben riconosciuta in Italia ma anche all’ estero per questo. Molti stranieri la ricercavano come tappa imprescindibile in un soggiorno alpino italiano.

Anche l’ospitalità alberghiera è sempre stata di alto livello. Qui la finanza con le sue catene asettiche non era arrivata… se non per tentare di copiare alcuni dettagli e portarli in altre asettiche strutture. Qui le famiglie non avevano ceduto alle lusinghe e oggi, però, sono pienamente artefici, con i collaboratori, del loro futuro.
Qui il lusso era declinato in maniera differente da altre località blasonate. Le firme non erano quelle apposte su borse, vestiti e orologi ma su prodotti di agricoltori, casari, commercianti che segnavano e proponevano con il proprio nome e marchio autentiche specialità artigianali di qualità, da gustare sul posto, da portarsi a casa.

Cogne domani invece?
Vorrei quasi scommettere: sarà ancora meglio di ieri, per me. Si farà ancor meglio. Nulla del passato andrà perso, anzi… Si avrà ancor più coscienza degli investimenti da fare per rendere questo paese meno vulnerabile, meno isolato. I turisti abituali non vedranno l’ora di tornare e con loro, per spirito di emulazione, i loro amici e conoscenti. Il passaparola completerà l’opera. Verranno messe in campo energie e creatività, cuore e mente. Cogne sarà ancora di più Cogne. Tutti, e anche noi appassionati, faremo sapere quanto si sta bene nella valle del Gran Paradiso.

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