Una vera e propria sfida: riproporre pietanze, composte e bevande del lodigiano, recuperate da antichissime ricette della famiglia Vignati. Questa è la mission dell’omonima azienda nata nel giugno 2013 (con sede a Cassago Masciago - www.vignatisrl.it) per volontà di Massimo Vignati che, dal 2011, si è dedicato con tenacia a una ricostruzione filologica delle ricette ritrovate nell’archivio privato e tramandate nei secoli. Si può parlare di un raro esempio di archeo-gastronomia.
La famiglia Vignati ha una storia molto antica, infatti le prime testimonianze risalgono addirittura all’842. Furono investiti della carica di conti sul territorio di Lodi con il diritto di battere moneta. Nei secoli si distinsero in diversi ambiti: nelle scienze, nelle lettere, nella giurisprudenza, in ambito ecclesiastico e militare. Ora, tornando al presente, Massimo Vignati, dopo tanti studi e innumerevoli prove, è riuscito a realizzare alcuni prodotti davvero unici.
Come il dolce Vignatia, la punta di diamante della produzione, che si racconta fu offerto nel 1413 dal conte Giovanni Vignati al futuro imperatore Sigismondo di Lussemburgo. È un involucro di pasta croccante decorato con trecce celtiche e spighe di grano su una griglia a nido d’ape, che racchiude un ricco ripieno a base di miele, cotognata, fichi secchi, datteri, mandorle, nocciole, cedro candito e spezie. La caroblata è una curiosa torta che risale alla fine del XV sec. realizzata in occasione del matrimonio tra Giovanni Pietro Vignati e Lucrezia Corleoni di Calabria, è a base di carruba (chiamata nel Cinquecento “carobla”), con spezie e aromi tra i quali spicca l’anice stellato. Da provare in tanti connubi la Composta antica di cotogne, che contiene sia la polpa sia piccoli pezzi di mela cotogna, vino rosso di San Colombano al Lambro, miele millefiori, zenzero, chiodi garofano e cannella. Infine la Cognà alla San Gillio da una ricetta del XVI secolo, con polpa di cardo gobbo di Nizza Monferrato, frutta secca e candita, zenzero e pepe nero. Queste specialità assolute si possono acquistare online o presso il ristorante di Lodi Tre Gigli all’Incoronata e la pasticceria F.lli Cornali di Codogno.
“L’assaggio di questi prodotti - ha commentato Paolo Massobrio - mi dato subito due sensazioni. Una di bontà, grazie all’ottima esecuzione, l’altro di recupero di un sapere che era patrimonio europeo e del Mediterraneo. Il Dolce Vignatia è eccezionale, ma ha similitudini con la spongata piuttosto che con il panforte. Similitudini, perché questo dolce in realtà ha una finezza e un equilibrio tutto suo. La cognà alla san Gillio con polpa di cardo gobbo, invece mi ha procurato invidia: avrei pensato di trovarlo in Piemonte e invece l’hanno realizzata a Lodi. La Coroblata, infine, avrei detto che è un dolce siciliano. Ma questo dice quanto un tempo la comunicazione e la trasmissione di sapere fosse più incisiva di quanto possiamo pensare. Davvero interessante questa archeo-gastronomia."