Le sue cantine sono in due laghi. I vini, poesia. Sapete che se non son “matti”, non li vogliamo! Anzi, se non son “Angeli matti” (come Luigi Veronelli definiva coloro che rincorrono un sogno combattendo contro ogni genere di avversità) non li vogliamo!
Alex Belingheri fa vino dal 2003 in Valle Camonica, terra Patrimonio dell’Unesco, abitata fin dalla preistoria, dove hanno dato vita a un museo diffuso, segnando il territorio con incisioni rupestri, lungo un arco di tempo che si misura in millenni.
Figlio di una famiglia di imprenditori camuni, Alex è arrivato al vino col tempo, un percorso lungo, iniziato dalla sua esperienza decennale nella gestione del ristorante di famiglia dove ha avuto occasione di assaggiare, riflettere e appassionarsi. Nel 2003, dopo l’introduzione del disciplinare Valcamonica IGT, Alex ha iniziato a vinificare le uve di alcuni vignaioli hobbisti presenti a Cividate Camuno che coltivavano antiche varietà presenti in quelle vecchie vigne.
Il primo vino, “
Ciass Negher”, così chiamato dal nome di uno dei vitigni utilizzati oltre che essere un detto proveniente dal dialetto bornese che dice: “Mi piace il vino nero”.
Inizia così quel percorso che, sin dagli esordi, lo ha visto impegnarsi nel
recupero e nella
valorizzazione di antichi vitigni a bacca rossa presenti in Valcamonica da secoli, accettando nuove sfide come per i vitigni a bacca bianca di recente introduzione.
Le sue vigne sono poste tra i 250 ai quasi 800 mt. s.l.m. perlopiù abbarbicate su pendenze importanti e in alcuni casi molto impegnative. Le uve a bacca rossa provengono da vigneti storici siti nella piana delle “Colture” intorno ai 300 metri s.l.m. e dall’appezzamento Ruk intorno ai 450 metri s.l.m. entrambi nel comune di Cividate Camuno.
Abbiamo avuto la fortuna di assaggiare il suo
Rosso Somnium, un capolavoro di autenticità ed eleganza. E' il sogno che ha sempre voluto realizzare, ci ha detto Alex. Un sogno, un vino che sembrava ormai fuggito, divenuto realtà dopo oltre 10 anni di ricerca del suo ”essere” viticoltore. Da vigneti coltivati a guyot semplice, con 4.500 ceppi per ettaro a prato inerbito, concimazione organica parte derivata animale, parte vegetale tramite sovesci seminativi alternati. Dopo diraspatura e pigiatura e fermentazione alcolica in vasche d’ acciaio ad opera di lieviti indigeni con follature e rimontaggi manuali, al fine di assicurare un’estrazione delicata di frutto e tannino. Il vino separato dalle bucce (dopo non meno di 30 giorni) viene messo in tonneaux di rovere dove svolge malolattica rimanendo integralmente sulle proprie fecce per un periodo di 12 mesi. Solo 1.200 le bottiglie prodotte. Nel bicchiere ha colore rosso rubino, trasparente, luminoso, con tinta che ricorda i nebbiolo montani o il Pinot nero, naso raffinatissimo con profumi di ciliegia e prugna, sentori di frutti di bosco e di fiori, nota balsamica, mentre al palato è splendido nel suo proporsi con un sorso dove freschezza e tannino hanno profonda armonia, e offrono una beva di piena soddisfazione.
Un’emozione il
Bianco dell'Annunciata IGT vino di montagna che nasce in quota, a 800 metri, da uve incrocio Manzoni in purezza, nel comune di Piancogno, adiacente al Convento della Santissima Annunciata, zona vocata fin dal Medioevo per la produzione di vino di qualità. I vigneti dell’azienda terrazzati hanno esposizione ovest verso est e sono coltivati con il sistema di allevamento a guyot basso (circa 40 cm altezza terra), con 7.000 ceppi per ettaro a prato inerbito, pendenza media 30%, su terreni caratterizzati da sabbie drenanti superficiali, infiltrazioni di argilla, in profondità presenza di rocce sedimentarie ricche di fossili marini. Anche in questo caso la concimazione è organica, parte derivata animale. Circa 4.000 le bottiglie. All’assaggio si presenta di un bellissimo colore paglierino scintillante, biglietto da visita che annuncia un bouquet dalla ampiezza ed eleganza sorprendenti, dove alle note floreali di fiori di montagna, anice stellato ed erbe aromatiche, fanno seguito profumi di agrumi, e in particolare pompelmo, frutta esotica, sentori minerali e balsamici, mentre in bocca è secco, sapido, di lunghissima persistenza.
Il capolavoro? Per quanto ci riguarda è vera perla
Nautilus CruStorico, già nostro Top Hundred, e
Metodo Classico, da uve rosse di ceppi storici autoctoni del vigneto Ruk, a 450 s.l.m., un Blanc de Noirs, niente Cuvée (solo vendemmia di un’anno) che sta 65 mesi totali sui lieviti di cui 48 nelle profondità del lago d’Iseo (una scelta dettata da lungimiranza e capacità di innovare, oltre che da necessità dato che Alex non disponeva di cantina adatta). Un metodo rivelatosi “ecologico” per mantenere le bottiglie a temperatura e pressione costanti, e azzeccato per l’equilibrio che ha consentito di raggiungere, permettendo di realizzare un Pas Dosè, senza aggiunta di zuccheri, senza compromessi. Nel bicchiere ha spuma ricca, perlage finissimo, naso che fa racconti con le sue note di fiori, frutta secca, e in particolare mandorla, pane tostato, spezie, erbe officinali, nuances di fieno, mentre al palato è di grande carattere, fresco e sapido, minerale, con finale lunghissimo.
Detto che Alex firma anche un
Metodo Classico,
Adamadus, da uve riesling renano, che affina 12 mesi nelle profondità gelide del lago d’Aviolo all’interno di Parco Adamello... Con gli Angeli Matti è così, nulla è impossibile e i sogni diventano realtà!
Agricola Vallecamonica
via Fornaci, 34
Artogne (Bs)
tel. 3355828410
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