Sono le cantine che hanno saputo svilupparsi, dopo il successo degli anni precedenti e oggi rappresentano ancora delle avanguardie. Le vogliamo segnalare e tenere in grande considerazione per tutto il 2020
Valle d'Aosta Pavese Ermes - Morgex (AO)
Dal 1999, un cammino che ha portato Ermes Pavese ad essere l'alfiere del prié blanc, uva che viene coltivata sulle pendici del Monte Bianco, in quello che è il vigneto più alto d'Europa. Punto di riferimento per la produzione spumantistica valdostana, ha dato dignità e fama internazionale al Blanc de Morgex et de la Salle, con un'interpretazione, il suo Le Sette Scalinate Carlo Pavese, che, come dice il nome, nasce da sette terrazzamenti da vigne di novant'anni. Di Pavese ci piace ricordare il successo che ha riscosso un suo vino, l’Uno Percento frutto di una vendemmia scarsa (il 2017) che ha mostrato come un limite può diventare una potenza, aprendo nuove strade all’innovazione. Durante Vinitaly and the city, al Palazzo del Vino Sostenibile e dintorni, il suo Uno Percento è stato il vino più assaggiato.
A Golosaria saranno presenti nell’area Wineemotion con il Blanc de Morgex et de La Salle.
Piemonte Accornero Giulio - Vignale Monferrato (AL)
Se il Grignolino oggi ha riconquistato il prestigio che merita, parte importante del merito è di Ermanno Accornero, vignaiolo di razza che ha partecipato anche alla creazione dell'associazione Monferace, che si ripropone di valorizzare questo nobile rosso piemontese, facendone conoscere e apprezzare anche la sua longevità. Con il suo lavoro, poi, ha prodotto anche grandissime Barbere. Ma l’innovazione di Ermanno è stata proprio la fiducia che ha voluto dare al Grignolino, producendo quel Vigne Vecchie, uno dei primi Grignolino invecchiati che ha ispirato il coraggio di tanti suoi colleghi che oggi lo propongono sotto l’egida del Monferace.
A Golosaria saranno presenti nell’area Wine con i loro vini e parteciperanno al Wine Tasting di lunedì 28 ottobre alle ore 14,30.
Liguria BioVio di Az. Agr. Vio Giobatta - Bastia di Albenga (SV) Aimone Vio, con la moglie Chiara, e le tre figlie, Camilla, Carolina e Caterina, hanno dimostrato cosa significa amore alla terra e rispetto della natura. Nella Piana ingauna coltivano erbe aromatiche, mentre in cima alla dolce vallata che segue il corso dell’Arroscia, a Ranzo, oggetto delle loro cure sono i vigneti e gli olivi (dell'antica tradizione della Riviera Ligure di Ponente di varietà Taggiasca). La lavorazione di Bio Vio segue i dettami del biologico, e dei suoi vini, formidabili.
A Golosaria sarà possibile degustare nell’area Wine il Pigato Riviera Ligure di Ponente "Bon in da Bon" 2018 e la Granaccia Riviera Ligure di Ponente "Gigò" 2018.
Lombardia Costaripa - Moniga del Garda (BS) Mattia Vezzola è enologo di fama internazionale, celebre per avere portato, con la famiglia Moretti, Bellavista, a essere una delle cantine più apprezzate del mondo. Ma se la sua notorietà è legata alla Franciacorta, non di minor importanza e valore è il progetto a cui si sta dedicando, con la sua cantina, a Moniga del Garda. Un omaggio alle sue radici, con vini, in particolare quelli a base di groppello, con cui sta vincendo la sfida di dimostrare il potenziale della Valtenesi. A lui il riconoscimento va per il coraggio di aver creduto nel Chiaretto, tanto da farlo diventare un vino internazionale che ha ispirato lo sviluppo di tutta la cantina.
Veneto Corte Gardoni - Valeggio sul Mincio (VR) Anche se la cantina di vinificazione è stata realizzata negli anni Ottanta, la famiglia Piccoli ha una storia secolare, nel mondo del vino, visto che è documentato che gli antenati avevano vigne a Cellore, in val d’Illasi, già nel 1600. L’avere scelto di dedicarsi alla vigna, è stata una decisione vissuta come un prezioso recupero delle origini, onorato peraltro in modo esemplare, con la produzione di Bardolino e Bianco di Custoza di formidabile classe. I riconoscimenti, che Gianni Piccoli subito ha avuto sui mercati esteri, sono la dimostrazione che si può vincere, rimanendo ancorati alla tradizione. E i figli proseguono nella medesima direzione.
Trentino Cantina di Mezzacorona - Mezzocorona (TN) La forza di questa cantina è la capacità di coniugare qualità e quantità, facendo numeri importanti, ma senza mai arretrare di un centimetro rispetto al livello qualitativo. Ragione che ne fa, da anni, un simbolo dell’eccellenza italiana. Tra i plus, poi, una capacità, non comune, di sapersi proporre sui mercati internazionali, dall’Europa, alla Cina fino all’America del Nord e del Sud, con gli Stati Uniti, in cui la sua performance, l’anno scorso, è stata a tal punto un successo da essere stata premiata dalla Camera di Commercio Americana in Italia per i risultati conseguiti. Qualità e lungimiranza hanno ispirato da sempre questa cantina cooperativa, che vent’anni fa ha creato una struttura moderna dove oggi si fa sperimentazione, a 360°, per conquistare nuovi mercati con vini sempre più legati alle origini dei territori, nome anche del loro progetto Mosaico, dedicato ai cru.
A Golosaria saranno presenti con i vini Castel Firmian e Feudo Arancio nell'area Winemotion. Alto Adige J. Hofstatter - Termeno sulla Strada del Vino (BZ) In una regione che da anni stupisce degustatori e consumatori per il livello sempre altissimo dei suoi vini, da sempre c’è una voce che si alza dal grande e virtuoso coro, distinguendosi per un’eccellenza produttiva da fuoriclasse. È quella della famiglia Foradori Hofstatter – unica azienda vinicola famigliare che possiede vigneti sulle rive occidentale e orientale del fiume Adige, per un totale di 50 ettari (124 acri) coltivati sui migliori pendii e siti ripidi dell’ampia valle – la cui esperienza secolare nella cura dei vigneti assicura la firma di quello che, a ragione, è considerato il più grande Pinot nero italiano, nonché uno dei migliori del mondo.
Friuli Venezia Giulia Zorzettig - Cividale del Friuli (UD) Se c’è una cantina, con storia lunga e grandissimo valore, ma che badando a terra, vigne e vini, più che ai riflettori, non ha la visibilità mediatica che meriterebbe, questa è Zorzettig, un percorso alle spalle iniziato oltre 100 anni fa, sulle colline di Spessa di Cividale nel cuore dei Colli Orientali del Friuli. Da una decina di anni è guidata da Annalisa, giovane talentuosa, che, pur conservando il basso profilo di chi non mira ad apparire, sta portando la cantina a livelli di qualità formidabili, scrivendo una pagina nuova della avventura famigliare, raccogliendo i frutti di un investimento senza riserve a favore dell’eccellenza, a partire dai vini della linea “Myo”, espressione perlopiù di varietà autoctone, ma anche dalla linea “Segno di Terra", che oggi si presenta sul mercato con una veste grafica rinnovata e accattivante, quale testimonianza del legame forte della famiglia con la storia di Cividale del Friuli e con l’identità del territorio.
Emilia Romagna Poderi dal Nespoli - Civitella di Romagna (FC) Da una trattoria e una balera, al vino. È un percorso virtuoso che, iniziato nel 1920, con un’attività di ristorazione, oggi conta quattro generazioni di vignaioli che, avendo creduto profondamente nel territorio, con costante lavoro di ricerca e voglia di migliorare hanno raggiunto un livello qualitativo di assoluto valore. Dal 2010, anno in cui è stata avviata una partnership tra la famiglia Ravaioli e il gruppo Mondodelvino, i vini Poderi dal Nespoli sono presenti stabilmente su molti mercati internazionali. E quest’anno ci ha colpito l’assoluta grandezza del loro Sangiovese di Romagna Superiore, sfida per riportare agli occhi del mondo l’origine di un territorio e di un vitigno di successo.
A Golosaria saranno presenti al Wine Tasting di domenica 27 ottobre alle ore 16,30. Toscana Donatella Cinelli Colombini Casato Prime Donne Fattoria del Colle - Montalcino (SI) Per Donatella Cinelli Colombini parla il percorso professionale, con la sua lunga e prestigiosa carriera che, tra le innumerevoli esperienze, l’hanno vista fondare, nel 1993 il Movimento del turismo del vino e ideare Cantine aperte, nel 2007 pubblicare il Manuale del turismo del vino, seguito poi dal libro Marketing del turismo del vino. Dal 2001 al 2011 è Assessore al turismo del Comune di Siena (realizzando il “trekking urbano”, nuova tipologia di turismo sportivo che, da Siena, è stato esportato in tutta Italia); nel 2013 viene eletta Presidente del Consorzio del vino Orcia, nel 2014 viene nominata Cavaliere della Repubblica Italiana, nel 2016 è Presidente Nazionale delle Donne del Vino. E parlano i suoi vini, visto che dopo 14 anni di esperienza professionale nelle imprese di famiglia, nel 1998 ha creato la sua azienda composta dalla Fattoria del Colle a Trequanda e dal Casato Prime Donne a Montalcino, dove nascono le sue affascinanti interpretazioni di Brunello di Montalcino.
Marche Coroncino - Staffolo (AN) È un personaggio carismatico e davvero geniale, Lucio Canestrari, che si può considerare un pioniere del “naturale”, visto che ha iniziato a coltivare le vigne con la lotta integrata e biologica sin dal 1992, rinunciando a ogni concime poi nel 1995, al fine di produrre vini capaci di esprimere in assoluta trasparenza il suolo. Mettendo in campo una passione fuori dal comune, si è dedicato alla ricerca, instancabile, dei cloni più adatti, raggiungendo con i suoi Verdicchio vette qualitative sbalorditive. Per noi continua a rimanere uno straordinario punto di riferimento qualitativo nel mondo del Verdicchio.
Umbria Famiglia Cotarella Falesco - Montecchio (TR) Un legame che risale agli anni Sessanta, quello dei Cotarella, con il vino, quando Antonio e Domenico realizzarono la loro prima cantina. Nel 1979 la svolta, quando Riccardo e Renzo fondano Falesco, iniziando quel percorso che li vedrà diventare icone di eccellenza, stimati in tutto il mondo. Dal 2016 l’azienda è passata nelle mani delle loro figlie, Dominga, Marta ed Enrica, un passaggio generazionale riuscito al meglio, accompagnato anche dall’affiancamento del marchio Cotarella. Tra i grandi vini prodotti, di rara classe il Montiano, merlot in purezza, dal colore rubino profondo, dai profumi di piccoli frutti e confettura, dalle note speziate, dal sorso aristocratico e di somma eleganza. Un vino quasi leggendario, che queste tre donne stanno portando agli onori che meritano.
A Golosaria saranno presenti nell’area Wine con i loro vini e parteciperanno al Wine Tasting di domenica 27 ottobre alle ore 16,30. Lazio Le Rose - Genzano di Roma (RM) Le Rose è un'azienda che ha sviluppato un’economia circolare: ricicla l'acqua calda, non usa concimi e alleva le viti con il sistema tradizionale a guyot. Un plauso a Aldo Piccaretta, che, in questo modo, nel sommo rispetto dell’ambiente e della sostenibilità, con l’aiuto dell'enologo Luca D’Attoma e delle figlie Velia e Francesca, produce col metodo biologico vini da uve fiano, malvasia puntinata, verdicchio, bombino e grechetto. Il vino top è il Colle dei Marmi, un Lazio Bianco da fiano in purezza dai profumi di frutta matura a polpa gialla, ananas, lievi sfumature di vaniglia e miele d’acacia, che ha un equilibrio perfetto. Meritano anche La Faiola, dalle note minerali marcate, il Tre Armi bianco da verdicchio e malvasia puntinata dalla marcata speziatura di pepe verde in grani e importanti note floreali di acacia e fiori di campo e l’Artemisia Bianco da malvasia puntinata in purezza. Questi vini sono un portento e lo testimonia l'apprezzamento di cui godono sia nel mercato giapponese sia canadese, oltre che in quello laziale. E rimangono un prototipo di confronto.
Abruzzo Marramiero - Rosciano (PE) Di questa cantina, che ci fece conoscere l’Avvocato Cupido, è titolare la famiglia Marramiero, che alleva la vite fin dall’inizio del secolo scorso, e che dopo un’accurata selezione dei ceppi esistenti, nel corso degli anni Sessanta e Settanta, ha impiantato i nuovi vigneti ampliando la produzione. Da un paio d’anni ha intrapreso un percorso di agricoltura integrata, puntando al biologico. Da una sessantina di ettari vitati, divisi in quattro masserie, i suoi vini, di pregio, tra cui spiccano l'Inferi, vinificato 24 mesi in barrique, e l' Incanto, vinificato in acciaio, dalle note più aromatiche. Di classe la riserva Dante 2008, dedicata al padre di Enrico, il titolare. Questo vino affina per ben 10 anni tra barrique e bottiglia. Un’emozione il Trebbiano d'Abruzzo Altare, ben strutturato e longevo, affinato 18 mesi in barrique. Da provare anche il Pecorino con sentori di frutta tropicale e note speziate, il Cerasuolo Dama, molto equilibrato, e i brut, da chardonnay e pinot nero, compresa la versione rosé. Sono tutti vini di grande eleganza.
Molise Cipressi Claudio - San Felice del Molise (CB) Poteva scomparire. E invece, a San Felice del Molise, “enclave” slava tra l’Adriatico e i rilievi abruzzesi, la “tintilia” – antico (e quasi dimenticato) vitigno molisano introdotto nella seconda metà del Settecento dagli iberici (da qui l’etimo “tinto”, cioè “rosso”) – ha avuto un presente e un futuro. Rappresenta il 3% della superficie vitata regionale, ma per Claudio Cipressi ed Ernesto Travaglini (zio e nipote), s’è trattato d’una sfida di cuore e di salvaguardia identitaria. Di grande eleganza la loro interpretazione, il Molise Tintilia Macchiarossa, realizzato con fermentazione delle uve a temperatura controllata, separate in barrique e acciaio durante l’affinamento (12 mesi). Nel bicchiere ha colore rosso rubino intenso, fitto, profumi di frutta rossa, piacevoli note speziate, mentre in bocca è gradevolmente asprigno, tannico, interessante da abbinare a carni rosse. Viva la Tintilia!
Campania Villa Dora - Terzigno (NA) Poco più di vent’anni di storia vissuti sulla scia della passione di papà Vincenzo Ambrosio che, operato un sapiente rinnovo di vigne e ulivi di proprietà, ha fatto di Villa Dora di Terzigno una realtà all’avanguardia, coltivando in una splendida cornice di ginestre, pini, giardini con rose e piante ornamentali, otto ettari di vigneto e cinque di oliveto. Commovente il Lacryma Christi del Vesuvio doc Bianco, dal colore giallo oro brillante, al naso affascinante con i suoi profumi di camomilla e timo, in bocca, invitante con il suo sorso armonico e vibrante, con la freschezza e la sua suggestiva sapidità. E a Golosaria ci sarà la possibilità di scoprire la longevità di questo grande vino.
A Golosaria saranno presenti nell’area Wine con i loro vini.
Puglia Vespa Vignaioli per Passione - Manduria (TA) La passione di Bruno Vespa per i vini ha contagiato tutta la famiglia. Abruzzese di origine, lui ha scelto la Puglia per creare la sua cantina che agli inizi abbiamo apprezzato per il suo originale brut rose da uve negroamaro, accanto al Primitivo di Manduria Raccontami. Ma quest’anno, dopo un lustro dalla prima degustazione, ci ha sorpreso il valore del suo Nero di Troia in purezza, che ha chiamato Helena. I suoi vini destano curiosità e attenzione anche per l’eccezionale rapporto qualità/prezzo.
A Golosaria parteciperanno al Wine Tasting di domenica 27 ottobre alle ore 16,30.
Basilicata Basilisco - Barile (PZ) Fondata nel 1992 dal gastroenterologo Michele Arcangelo Cutolo (che, dopo, gli studi a Padova e Parigi, sentito il richiamo delle radici, è tornato alle vigne di casa, subentrando al padre che coltivava uva per fare lo spumante nero e iniziando un nuovo corso), oggi, anche con la nuova proprietà, Basilisco è produttore che fa le cose con passione e bravura. Qui gli ettari vitati sono 25, esposti a Sud-Sud Est, digradanti da 500 a 400 m. s.l.m., interamente ubicati nel territorio di Barile, alle pendici del Monte Vulture, nel nord della Basilicata. La natura vulcanica del terreno, ricca di humus e sostanze minerali e il particolare microclima con forti escursioni termiche, rendono questa terra molto vocata per la viticoltura. La produzione si attesta su poche decine di migliaia di bottiglie, per un Aglianico che gli appassionati della tipologia non si fanno mai sfuggire. Rubino fitto, violaceo, al naso ha profumi complessi di frutti di bosco, prugna, mora e ciliegia, note balsamiche, sorso elegante e persistente.
Calabria Serracavallo - Bisignano (CS) È punto di riferimento per tutta la provincia di Cosenza, questa cantina modello, gestita con competenza da Demetrio Stancati, che nel 1995 ha avviato un’opera di rinnovamento dei vigneti realizzando un’attenta selezione clonale dei vitigni autoctoni, presenti in azienda da sempre, come il magliocco dolce (bacca rossa) e il pecorello (bacca bianca), accostandoli a vitigni internazionali. Alla valorizzazione degli autoctoni si somma una profonda attenzione alla sostenibilità ambientale, declinata in pratiche strettamente necessarie e il meno possibile invasive. 55 gli ettari di cui 30 di vigneto con l’impianto dei vigneti che è di 3.300 piante per ettaro allevate a cordone speronato o a guyot. L'altitudine (600 metri s.l.m.), la forte escursione termica giorno-notte, la natura di sabbione granitico del terreno e l’esposizione a sud/sud-ovest delle vigne, garantiscono un prodotto di qualità. Come documenta il Terre di Cosenza Colline dei Crati Quattro Lustri. Si tratta di un magliocco in purezza dal naso elegantissimo, con le note di frutta matura, e sorso pieno e armonico. Il rinascimento del vino calabrese passa da questa cantina.
A Golosaria saranno presenti nell’area Wine con i loro vini. Sicilia Tasca d'Almerita - Sclafani Bagni (PA) Eravamo ancora ai nostri esordi, e il Conte Riccardo Riccardi, quando si parlava ancora molto poco della Sicilia del vino, quale grande bianco italiano, ci segnalava il Nozze d’Oro (da uve inzolia e sauvignon), di questa cantina. Ieri come oggi questa azienda è punto di riferimento dell’intera isola, e una delle più prestigiose d’Italia, grazie anche alla sua storia, che si dipana da oltre 200 anni e otto generazioni. Alla tenuta storica di Regaleali si sono aggiunte Capofaro a Salina nell’arcipelago delle Eolie, Tascante sull’Etna, Whitaker a Mozia in provincia di Trapani e Sallier de La Tour nella Doc Monreale. Tutte con un preciso progetto di valorizzazione delle varietà autoctone e dei territori a maggiore vocazione vitivinicola della Sicilia. La nuova sfida aziendale è quella della sostenibilità e della salvaguardia di ogni singolo ecosistema. Per questo la cantina ha aderito da subito al programma VIVA ideato dal Ministero dell’Ambiente. La famiglia Tasca d’Almerita è stata la prima ad accendere i riflettori di tutto il mondo sulla Sicilia del vino.
Sardegna Argiolas - Serdiana (SU) Nonostante la fama mondiale e gli innumerevoli successi, anche l’ultima generazione degli Argiolas è erede della tradizione di famiglia per cui, ogni volta che si raggiunge un traguardo, non solo non si dorme sugli allori, ma addirittura, si cerca di migliorare, sempre. È questo il segreto di questa fantastica cantina, che noi seguiamo con stima da tanti anni, e che onorammo a Vinitaly con una memorabile verticale del loro vino principale, il Turriga, rosso che è tra i nostri 10 vini del cuore. E dei vini dell’azienda, sia bianchi sia rossi, tutti di pregio, è proprio il Turriga il nostro Top Hundred, con il suo colore rosso rubino con riflessi granata, i suoi profumi di frutta nera matura, i sentori speziati e di tabacco, le note di cioccolato e fumé, il sorso caldo, morbido, piacevolmente tannico, equilibrato. Gli Argiolas sono la migliore Sardegna del vino!
A Golosaria parteciperanno al Wine Tasting di domenica 27 ottobre alle ore 16,30.