Nell'ultimo mese sono tanti gli assaggi fatti tra i vini calabresi e il risultato ci conferma come tra lo Ionio e l'Aspromonte si faccia una viticoltura ad alti livelli. Il Cirò è sempre più grande, ma si stanno facendo largo anche i vitigni autoctoni considerati erroneamente minori come il pecorello, il greco nero o il mantonico.
Un progetto giovane basato su antiche radici. Cantina Campana, è infatti una giovane azienda alle porte di Cirò Marina: quattro fratelli provenienti da altri “mondi” (due legali e due ingegneri) hanno realizzato il sogno del padre, rilevando un’antica cantina e prendendo in mano le redini dell’azienda che oggi produce cinque etichette (due bianchi, un rosato e due rossi). Il Calabria bianco LVNA PLATINO 2022, dalla combinazione di uve chardonnay e inzolia, ha un naso dal taglio decisamente esotico che ricorda il frutto del dragone e il mango. In bocca è pieno, vellutato, con un finale amaricante. Il Calabria bianco “Harenae" 2022, da pecorello, greco e moscato bianco, al naso è un tripudio di fior d'arancio mentre in bocca l'acidità è vibrante. Il Calabria Cirò rosato “Armacèra" 2022 ha naso di ciliegia classico ma con in più un’insolita parte ematica. In bocca spinge sull'acidità accompagnata da un finale amaricante. Il Calabria Cirò rosso classico superiore "Casamatta Saracena" 2021 ottenuto da gaglioppo in purezza di antichi vigneti a ridosso della costa, ha bel colore rubino, naso profondo, con spezie di lavanda. Infine il Calabria rosso Calabrese “Gulia" 2021 al naso possiede la piacevolezza dei piccoli frutti e in bocca è pepato, pieno.
La famiglia Spadafora, da quattro generazioni lega il proprio nome al settore enologico. L’attività ha inizio nel 1915, quando Ippolito Spadafora si avvicina al mondo del vino iniziando il commercio di vini sfusi tipici del territorio. Nel 1968 un radicale cambiamento nelle attività aziendali, Domenico Spadafora, figlio di Ippolito, vista l’evoluzione del mercato, volle perseguire una strada totalmente nuova rispetto al passato. Trascurando la vendita tradizionale del vino sfuso, iniziò con l’imbottigliamento creando un proprio marchio che tuttora è un punto di riferimento nel panorama enoico regionale. Dei nostri assaggi, una conferma dell’assoluta qualità dei vini di questa cantina. Ecco il Calabria Bianco Pecorello “Pandosia” 2022, un esempio delle potenzialità di questo vitigno: naso di erbe aromatiche e vermut, in bocca è pieno, piacevolmente amaricante sul finale.
Antonella Lombardo, la vignaiola che un giorno ha deciso di abbandonare la carriera da avvocato a Milano per tornare a casa, a Bianco. Cinque ettari di terreno, una determinazione che in pochi anni l'ha portata all'attenzione delle critiche nazionali. Soprattutto un progetto basato su biodiversità, pratiche sostenibili e recupero di antiche tecniche di viticoltura che si fonda nel mantenimento dei vecchi impianti ad alberello. Il Calabria Greco bianco 2022 è il suo bel biglietto da visita: dal colore brillante, ha naso aromatico con note citrine e floreali che ben si accompagnano; in bocca è diretto con una bella acidità e la giusta sapidità.