Vigna Traverso di Prepotto (Ud)
Di questa azienda friulana ricordo ancora il luogo e l’ora quando il riassaggio del loro Merlot fece sobbalzare sulla sedia il sottoscritto e Marco Gatti. Avete presente quando un vino irrompe in mezzo a tanti altri? Traverso per me è questa cosa. Per questo ho insistito di riassaggiare i campioni, anche in vista della chiusura dell’Emozione del vino (la mia è passione pura, perché tutta questa diffidenza?).
Ed eccoci ai nostri assaggi: il Friuli Colli Orientali Friulano 2020 ha colore giallo come la polpa di una pesca; al naso note fruttate ben evidenti, ma anche minerali accentuate, tanto che senti la pietra. In bocca è disteso, fresco, ampio, e poi quell’aroma di polpa di frutta che ti accompagna lungo la scia di freschezza. Grande!
Il
Bianco“Sottocastello” 2018 (chardonnay e sauvignon) ha colore giallo brillante. Qui ci sono note di banana ed è lo chardonnay che comanda. Ha un’acidità ampia che trascende nell’amaricante. Nel
Friuli C.O. Schioppettino di Prepotto 2017 prevale la nota fumè dal colore rubino brillante, quindi fragoline di bosco e caffè. In bocca ne avverti la rusticità e quindi la freschezza anarchica dello schioppettino. Speziatura più accentuata dell’altro Rosso che andremo ad assaggiare, che è il
Friuli Colli Orientali Rosso “Troj” 2018 (merlot, refosco e schioppettino). Colore rubino intenso, note di piccoli frutti pieni, ma anche animali, con sentori di carrube, noce. In bocca è disteso, armonico, morbidissimo, speziato, fresco. Grande rosso! Che bella cantina!!!
Az. Agricola Alessandro Bocca di Dorgali (Nu)
L’assaggio dei vini di questa cantina ci ha messo letteralmente in crisi, soprattutto quando abbiamo saputo che Alessandro, odontotecnico torinese, che 16 anni fa è approdato in Sardegna, lo scorso anno aveva avuto difficoltà a piazzare le sue 5.000 bottiglie di vino. E ora mi chiedo: ma la gente che cosa beve? Questi vini sono semplicemente pazzeschi e la Sardegna ancora una volta alza la testa facendoci dire che in questo momento è la regione italiana che ci sta dando le maggiori soddisfazioni.
Il
Vermentino di Sardegna “Arghentu” 2020 ha colore paglierino che tende all’oro, note di pesca matura e albicocca, genziana, mandorla. In bocca è pieno, decisamente vibrante, rotondo, con un freschezza di grande equilibrio. La nota fruttata aromatica torna in bocca offrendo suadenza. Sarebbe Top Hundred se non avessimo chiuso, ma entra subito di diritto sul
Golosario 2022. Un vino da sogno.
L’
Arghentu sulle bucce è il
Vermentino di Sardegna 2019: colore giallo oro brillante; un naso profondo più speziato e salmastro che fruttato. In bocca è croccante, chiude con un coda minerale, dopo un sorso di larga ampiezza e complesso. Vino bianco che ha il corpo di un rosso, graffiante, unico. Colpisce la pienezza.
Il
Cannonau di Sardegna “Ferru” 2019 ha colore rubino trasparente, note subito di grafite e poi piccoli frutti (lampone) e una speziatura sulfurea. Grandioso nella sua morbidezza, rotondo, con una speziatura che torna in bocca, piacevolissima. L’enologo della cantina si chiama Antonio Puddu, un grande, capace di preservare l’identità dei vini della sua regione. Della serie: tutto ciò che ti aspetti. In Sardegna stanno nascendo cose pazzesche e questa cantina ne è una conferma felice.
Az. Agricola Olek Bondonio - La Berchialla di Barbaresco (Cn)
E dulcis in fundo un
Barbaresco “Starderi” 2018 che Dario Odifreddi a Torino mi ha fatto scoprire l’altra sera. Lo produce l’azienda agricola Olek Bondonio, La Berchialla, sita in Barbaresco. Mi ha molto colpito per l’attinenza con l’anima femminile del vitigno nebbiolo. È suadente la sua rosa damascata al naso; elegantissima la trama in bocca che si dipana con una bella persistenza gusto-olfattiva. È talmente fine questo Barbaresco che lo abbineresti al pesce.
TIMORASSO MON AMOUR!
Vigneti Mogni - Il Borghetto di Monleale (Al)
Laura Forlino a Tortona ci ha invece fatto scoprire i vini rustici di Vigneti Mogni, azienda Il Borgettino di Monleale. Il Colli Tortonesi Barbera “Pèder” 2019 è piacevolmente tradizionale, nel solco delle grandi Barbera di questo territorio; il Timorasso 2016 è qualcosa di complesso, tutt’altro che piacione, variamente speziato, secco, con l’anima ben impressa di questo grande Bianco del territorio.
Cantina Sociale di Tortona (Al)
Ma che dire del Timorasso corretto della Cantina Sociale di Tortona, che ha note di timo e pietra focaia e un bel corpo. Non sarebbe una profezia sbagliata dire che la rinascita di questa cantina parte proprio dal Timorasso.