Alla viglia di Natale, per la Stampa Paolo Massobrio suggerisce, in un tour virtuale della Penisola, i migliori vini da meditazione da degustare sotto l’albero. Da Nord a Sud, ecco l’”Arline” di Maison Anselmet di Villeneuve, il passito di Caluso dell’azienda Bruno Giacometto di Caluso, mentre in Veneto la menzione top è per il Recioto della Valpolicella dell’azienda Secondo Marco di Marco Speri, che produce i suoi vini a Fumane (Vr). In Trentino il passito è il Vino (con la O finale) Santo di Giovanni Poli. Raggiungendo il mare ligure, ecco lo Sciacchetrà di Walter de Battè, mentre in Emilia Romagna è una gloria l’Albana e la versione passita dell’azienda Bissoni di Bertinoro (Fc).
In Toscana non c’è che una scelta, il Vin Santo della Tenuta Capezzana. In Centro Italia ci ha colpito la teoria dei passiti dell’Azienda Pacchiarotti di Grotte di Castro (Vt), in particolare l'Aleatico Passito “Turan”, mentre, scendendo verso Sud, in Basilicata, ecco il passito delle mitiche Cantine del Notaio che porta il nome de l’Autentica. In Calabria cercate il Moscato di Saracena di Viola, mentre in Sicilia il glorioso Moscato di Siracusa “Don Nuzzo” delle cantine Gulino. In Sardegna, infine, è un mito la Malvasia di Bosa, ma il vino del cuore è il Latinia di uve nasco prodotto in versione passita dalla cantina di Santadi.
Clicca qui per leggere qui tutto l'articolo.