La cena di gala dell’Anteprima del Vino Nobile ha celebrato ieri sera un compleanno importate per la Doc. E per l’occasione è scesa in campo la cucina del Silene con lo chef Rossi che ha officiato una cena di gala dove i fagottini d’anatra sono risultati da abbinamento perfetto.
E già ieri sera a tavola abbiamo provato il piacere generalizzato di questa denominazione, per esempio col maestoso 2016 della Fattoria del Cerro che aveva tanta frutta;
Ora, a parte queste divagazioni su assaggi estemporanei che comunque mi hanno fatto innamorare ancora una volta di questo vino, che presto prenderà la denominazione di Vino Nobile di Montepulciano Toscana, o qualcosa di simile, per superare l’impasse della confusione, soprattutto sui mercati esteri, con il Montepulciano d’Abruzzo, eccoci davanti ai campioni dell’annata 2017: pochi per la verità (appena 28). Ma sono stati sintomatici del valore di questa annata che la si può tranquillamente definire buona. Se infatti nei giorni precedenti avevamo avuto la sensazione di una certa flessione e difficoltà sull’annata 2017, a Montepulciano devo riconoscere che i produttori hanno imparato a lavorare bene.
Sì c’erano alcuni campioni che alla fine risultavano corti, ma in generale non abbiamo riscontrato artifizi tecnici che in qualche modo (tipo un certo uso del legno) cercavano di camuffare la difficoltà di un’annata. Quindi chapeau ai produttori di Montepulciano: esame superato sul 2017 per un vino godibile, generalmente equilibrato e in alcuni casi di buona sostanza. Ma lo ripeto: più eleganza che muscoli.
Partiamo allora dalla semifinale e dalla finale dove sul podio sono finiti tre campioni. Volete sapere subito quali? Dei a questo punto diventa regina incontrastata che ad ogni anteprima si impone ai primi posti. Il suo Nobile 2017 era molto suadente già al naso con note di caffè e di spezie, di liquirizia, poi ha un alcol avvolgente e una tannicità pregnante. Brava Caterina!
Ma eccoci alla rinnovata sorpresa della Ciarliana con un 2017 che manteneva note aromatiche di frutta per un sorso di grande equilibrio.
Sorpresa infine, anzi conferma, per Boscarelli di Montepulciano (Si) che alla prima tornata esce con i 5* e poi in semifinale se la gioca con gli altri due mostrando la sua capacità di interpretazione e tipicità. Delicate le note verdi (senti il rosmarino) ma poi un’intensità di caffè e cioccolato giocati in un equilibrio davvero spettacolare e una tannicità setosa.
Siamo poi andati ad assaggiare le altre riserve di questa azienda e vi assicuro che è “tanta roba” come si dice in gergo. Notevole il Costagrande riserva 2016 perfetto il Sottocasa 2015. E qui si sente la mano di un grande enologo, che ama il vino come un figlio: Maurizio Castelli.