Il volto social della dieta mediterranea, cibo del futuro e l'overbooking di Expo

14.09.2015

La dieta mediterranea cambia faccia e diventa social, abbandonando il decalogo imposto dalla vecchia piramide alimentare ed abbracciando un modello il cui protagonista non è più il cibo, ma il contesto in cui questo viene consumato. A dirlo uno studio del MedEatResearch che sarà presentato oggi all’Expo in occasione dell’apertura della “Settimana Unesco della Dieta Mediterranea”. Ma cosa serve per mettere la salute nel piatto? Secondo la ricerca bastano 7 parole: Convivialità, Tradizione, Stagionalità, Attività fisica, Insieme, Scuola e Zero Sprechi. (Repubblica) @ Turismo e agroalimentare possono essere un’accoppiata di successo per creare sviluppo nei territori e in particolare nel Mezzogiorno, dove tra il 2010 e il 2014 il Pil ha registrato una riduzione dell’ 8%. Questi sono alcuni dei principali risultati della ricerca «Il futuro dei territori. Idee per un nuovo manifesto per lo sviluppo locale» realizzata dal Censis per il Padiglione Italia di Expo 2015, presentata oggi alla Fondazione Mattei di Milano dal presidente del Censis Giuseppe De Rita. Secondo le ricerche, tra i primi 30 sistemi locali del lavoro per tasso di occupazione, ben 13 hanno una specializzazione produttiva legata al turismo: da Bressanone a Vipiteno e Ortisei, in provincia di Bolzano, a Bormio, in provincia di Sondrio, mentre 5 sono a vocazione agroalimentare: da Brunico ed Egna, a Bolzano, a Borgo San Lorenzo (Firenze) e Alba (Cuneo). @ Come sarà il cibo del futuro? Ne parla Carlo Spinelli su Repubblica di domenica, riportando il suo viaggio nel mondo alla scoperta di prodotti naturali con cui sostituire il cibo che entro trent’anni l’umanità non potrà più permettersi. Qualche esempio: la classica bistecca sarà sostituita con embrioni d’anatra, un piatto di ceci bolliti con una ciotola di argilla rossa e una porzione di bieta lessata con meduse essiccate, sotto sale oppure in brodo. Ma quali sarebbero i vantaggi? Il 30% della superficie terrestre sarebbe sottratta all’industria del bestiame, il costo del cibo si abbasserebbe del 33% e il 18% delle emissioni totali di gas serra sarebbero eliminate. @ Expo finisce in overbooking e chiude i tornelli ai visitatori. E’ successo sabato, quando in poche ore è stata toccata la cifra record di 250mila visitatori; una bella notizia che ha però causato ore di code all’ingresso e cancelli chiusi anzitempo, con centinaia di turisti con regolare biglietto lasciati fuori. (Libero) @ Ma da Expo arriva anche un esempio virtuoso di lotta allo spreco. L’iniziativa, denominata “Expo foodsaving” è del Banco Alimentare, che in collaborazione con la Caritas ogni notte raccoglie il cibo avanzato dai ristoranti, bar e chioschi dell’Esposizione per destinarlo alle strutture caritative di Milano. @ Trifolai ai blocchi di partenza per l’avvio della stagione dei tartufi. La raccolta avrà inizio il prossimo 21 settembre con il tartufo bianco d’Alba, che sarà celebrato alla Fiera internazionale del 10 ottobre. Le previsioni al momento sono caute per via del caldo record e delle poche piogge di questa estate, con prezzi che potrebbero impennarsi da subito. (La Stampa) @ Settembre tempo di trifole, ma anche di vendemmia. Nonostante i ripetuti rilanci sulle ottime previsioni per la raccolta del 2015, il clima pazzo di fine agosto ha penalizzato molte zone vinicole italiane costringendo a rivedere in parte le convinzioni iniziali. Secondo la Cia l’aumento nella produzione sarà comunque del 5%. Ma l’Italia consuma meno e molti mercati sono bloccati. (Libero) 

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