Il racconto di Luigi Galluppi dai paesi colpiti dal terremoto

Quello che segue è il resoconto di un viaggio, iniziato la sera del 4 di gennaio a Borgomanero, dove Paolo Massobrio e Luigi Galluppi si sono incontrati per capire come portare il saluto di tutti noi agli amici colpiti dal terremoto in Centro Italia. Per quattro giorni, Luigi e Chiarella, sfidando la neve e il gelo hanno fatto incontri. Qui di seguito il loro diario. E noi già gli diciamo grazie!

Entrando mi scrollo la neve dalle scarpe, sbattendo i piedi sui cartoni messi per terra nel piccolo locale, davanti al bancone ricolmo di torte e biscotti. Fabio mi fa cenno di seguirlo attraverso una piccola porta, dietro il banco. Entro nel laboratorio della Pasticceria Vissana, costola del mitico Albero del Pane che è sul nostro Golosario. Sul banco di lavoro un ammasso di pasta sta per essere porzionato da Lina, la moglie di Fabio, e da una sua collaboratrice. Rapidamente, con gesti evidentemente consueti vista la rapidità e la precisione, con l’aiuto di una spatola, staccando pezzi di pasta e li mettono in contenitori di alluminio. Penso stiano preparando delle torte, tipo plum cake. Invece no.

Siamo a Visso, in Provincia di Macerata, nell’unico locale aperto e dotato di corrente elettrica del paese, diventato ovviamente il punto di passaggio per Vigili del Fuoco, forze dell’ordine, volontari della Protezione Civile e per i pochi abitanti che, caparbiamente, non hanno abbandonato il paese ma vivono nelle roulotte nel campo sportivo. E’ il giorno dell’Epifania e arriva anche una troupe della RAI per intervistare i titolari di questo che è diventato, davvero e letteralmente, un luogo di “resistenza umana”. Lina si commuove quando le consegno la targa di “Riconoscimento Botteghe del Gusto – Questo è uno dei migliori luoghi del gusto del Golosario 2017, la Guida alle mille e più cose buone d’Italia di Paolo Massobrio”.

Avrebbe dovuto ritirarlo personalmente a novembre, a Golosaria Milano, ma il terremoto glielo ha impedito. Con Fabio mi sposto poi fuori dal negozio, a qualche metro di distanza, sull’unica strada che porta oggi a Visso. Ci fermiamo di fronte ad uno scheletro di acciaio eretto su una piattaforma di cemento, ora completamente coperta da 10 centimetri di neve. Ovviamente non vi sono né porta né ingresso, ma guardo Fabio farmi strada come se mi facesse entrare in un locale. Gli occhi gli brillano mentre mi indica dove saranno i forni e dove sarà il bancone. L’Albero del Pane – l’altro negozio di famiglia, locale storico del Golosario, famoso per il “pane di Visso” e altre specialità di panetteria, sta per rinascere e presto i punti di incontro di questo splendido paese saranno due non più uno solo. Con Fabio, passando attraverso il laboratorio della Pasticceria e uscendo dal retro, percorriamo poi una via del paese, nella zona rossa, completamente isolata e aperta solo alle forze dell’ordine, e arriviamo su lato di una strada un po’ più larga.

Fermiamoci qui – dice Fabio – perché altrimenti ci vedono!” E mi indica, un edificio dall’altra parte della strada, tutta recintata. Lì c’è l’Albero del Pane. Si vede bene la porta di ingresso del negozio e la scritta soprastante. L’edificio non sembra neanche molto lesionato, dall’esterno. Poco più in là però, nell’edificio adiacente si intravede uno squarcio, come ne fosse venuta via una fetta. Fabio mi conferma che tutte le case di Visso sono inagibili, il paese è abbandonato. Gli abitanti – anche loro – sono alloggiati al mare. Hanno voluto rimanere a tutti i costi solo una decina di persone, tra cui alcuni giovani che preferiscono il disagio di una sistemazione provvisoria alla trasferta quotidiana che, temono, prima o poi li allontanerebbe dal paese.

Vorrete sapere ora dell’impasto. In un paese colpito dal terremoto, con una situazione logistica che, potete immaginare, non consente facili spostamenti e ha comunque stravolto la vita, i ritmi, le abitudini della gente, Lina continua a produrre - per la richiesta che ha – le fette biscottate! Sì le fette biscottate, quelle che si trovano in qualunque negozio di alimentari. Eppure qui a Visso e dintorni, c’è chi non rinuncia a quelle dell’Albero del Pane. Questa è una delle cose, insieme a tantissime altre in verità, che mi hanno colpito in questo giorno di Epifania passato tra Visso e Camerino. A Visso avrei dovuto incontrare anche Giorgio Calabrò produttore di ciauscolo e altri salumi, ma era a Macerata dal padre. Lui ha potuto continuare la sua produzione perché è stato ospitato – anche grazie al “tam tam” attivato da Paolo Massobrio tra i produttori del Golosario – a Matelica in un altro laboratorio di salumeria. Un’altra storia, quella di Giorgio, tutta da raccontare e da ricordare, anche e soprattutto nei prossimi mesi. Non ho potuto conoscerlo ma è come se ci conoscessimo da tempo, per le telefonate e i contatti di questi ultimi mesi.

Da Visso mi sono spostato a Camerino, sempre sotto una neve sottile ma persistente, asciutta e ghiacciata. Sulla strada si incontrano solo mezzi dei Vigili del fuoco. In alcuni punti la strada è ristretta per via dei crolli ed un semaforo provvisorio regola il senso alternato. Spero che tutto vada bene e che la macchina, per qualche motivo, non si fermi. Le condizioni non ottimali mi fanno chiedere: ma perché sono qui? Ed in effetti, mentre lentamente raggiungo Camerino, ripercorro questo mese e mezzo. E’ bastato prendere sul serio l’invito di Paolo di sostenere i produttori del Golosario colpiti dal terremoto acquistando per Natale i loro prodotti. Ho chiamato allora Paolo Attili, il re del torrone di Casa Francucci, di Camerino, dal quale mi sto recando, e poi Fabrizio Bernardini della Salumeria Montanari che incontrerò dopo essere stato da Attili, e poi il sig. Vitali di Re Norcino, di San Ginesio, altro paesino terremotato che però non riuscirò a raggiungere. Sentirli al telefono, con quella loro simpatica parlata marchigiana che mi metteva sempre allegria, è bastato per farmi venir voglia di conoscerli. Quindi partenza il 5 con mia moglie Chiarella, arrivo a Macerata dove l’amico Roberto – insegnante all’Università di Camerino e anche lui ora “sfollato” a Macerata - mi ha trovato un’ottima sistemazione all’Hotel Arena, a fianco del famoso sferisterio.

Il giorno dopo, appunto, viaggio avventuroso verso Visso, con vento gelido e sferzante. Eccomi quindi dopo aver maledetto il navigatore per l’ennesima volta, a casa di Paolo Attili. Paolo è una di quelle persone che l’altro Paolo, il Massobrio, chiamerebbe “angelo matto”. E’ un’esplosione di entusiasmo ed energia quando parla della “sua creatura” e racconta storie ed aneddoti di persone che credevano che il torrone fosse un’altra cosa, o meglio, non credevano che il suo fosse torrone, così diverso da quello che fino ad allora avevano assaggiato. E’ infatti quasi buio quando ci muoviamo per raggiungere in un’altra frazione di Camerino, il laboratorio della Salumeria Montanari. L’incontro con Fabrizio è più breve ma forse ancora più intenso.

Ha perso molto con il terremoto. Il negozio, in centro, dove vendeva sia i suoi prodotti (andati distrutti) sia altri generi alimentari, era insomma un piccolo supermarket del paese. Ora è distrutto. Ha perso tutto quello che aveva stoccato in negozio, con un danno economico rilevante. Quasi alle lacrime ci racconta di quando, dopo 15 giorni, con i Vigili del Fuoco è potuto entrare in quel che rimaneva del negozio, camminando su 15 centimetri di vetri rotti, prodotti, conserve, calcinacci. Continuerà la produzione di salumi (il mazzafegato è eccezionale) perché il laboratorio, fuori dal paese, si è salvato, ma difficilmente riprenderà l’attività di vendita diretta. Avrà quindi il problema di commercializzare i suoi salumi. Per le feste ha avuto molta richiesta, ma in futuro…?

Certo il futuro è incerto, eppure anche in lui, come negli sguardi di Lina, Fabio e Paolo, ho visto grande serenità e grande tenacia. Volontà di continuare e – può sembrare paradossale – una sorta di tranquillità di fondo, di intelligente speranza. Lasciamo Fabrizio per raggiungere Roberto e la famiglia, salutarli e partire per Ascoli. Il mio incontro con i miei amici produttori è terminato. Una giornata intensissima e faticosa ma quanto ricca! In macchina penso che quello che ho appena concluso è stato un gesto di grande significato culturale. Sì, c’entra la cultura con il valorizzare, incoraggiare, sostenere - come si può –  questi artigiani del gusto, questi uomini e donne che non solo con il loro lavoro contribuiscono a mantenere vive tradizioni e culture locali ma che sono certamente un pezzo importante del cuore del nostro paese e della nostra economia.

Il mio viaggio si conclude come detto ad Ascoli, città che in tanti mi avevano decantato e che non avevo ancora visto. Lì gli effetti del sisma non sono così visibili (ma quasi tutte le chiese e i monumenti sono inagibili ed un centinaio di famiglie sono comunque sfollate) e la città si visita piacevolmente, nonostante il freddo e il ghiaccio. Anche lì ho incontrato persone magnifiche, accoglienti e cordiali, tra tutti Massimilano, che ci ha ospitati nel suo fantastico B&B in un palazzetto medievale, e Tonino. Mi sembra opportuno, per onore di cronaca ed opportuna conoscenza, riepilogare in chiusura i produttori del Golosario che sono andato ad incontrare e segnalare alcuni indirizzi da non perdere se ci si trova in quelle zone.

A Camerino (MC):

  • Casa Francucci, loc. Rio, 4 – tel. 0737 636775

  • Salumeria Montanari Anna – tel. 0737 632512

A Visso (MC):

  • Pasticceria Vissana – L’Albero del Pane di Fabio Cerri e Lina Albani – tel. 0737 95277

A Macerata:

  • Albergo Arena di Pietrella Giorgio & C. – Vicolo Sferisterio, 16 – tel. 0733 230931

  • Trattoria da Rosa – via L. Armaroli, 7 – tel. 0733260124

Ad Ascoli Piceno:

  • B&B Piccola Corte – Massimiliano Raspino - tel. 347 7191254

  • Osteria Nonna Ninna – Piazza della Viola, 11 – tel. 0736251523 (le migliori olive ascolane provate, nda)

  • Macelleria Clerici Giovanni – via Adriano Rigantè, 53 – tel. 0737 257106
    (ottime carni, salumi di produzione propria (ottima la salsiccia di fegato), le migliori olive ascolane da friggere, nda)

  • Ristorante Vittoria – via dei Bonaccorsi, 7 – tel. 0736 259535

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