La notizia

Italiani più sani del mondo, alla faccia della crisi. Nonostante l’Italia si sia piazzata al 48esimo posto tra i Paesi più “felici” (secondo il Wolrd Happiness Report) e non goda di particolare fama per il tempo dedicato allo sport, secondo una classifica stilata da Bloomberg gli italiani vincono per salute, grazie a un corretto stile di vita e a un’aspettativa di vita che supera gli 80 anni. “L’Italia è il luogo migliore in cui nascere” hanno fatto sapere gli esperti, individuando nella dieta mediterranea, con prodotti freschi e di stagione, frutta e verdura, olio extravergine d’oliva e pesce azzurro, la vera chiave di questo successo. E anche per il ministro della Sanità Beatrice LorenzinDieta mediterranea, vita all’aria aperta e un servizio sanitario pubblico universalistico sono i segreti della longevità (…) Ma sono traguardi da consolidare e non dare per scontati”. A seguire l’Italia nella classifica l’Islanda, Svizzera, Singapore, Australia, Spagna, Giappone, Svezia, Israele, Lussemburgo e Norvegia. (La Stampa Corriere della Sera, Repubblica e QN) Tutto da leggere l’articolo di Giorgio Calabrese in prima pagina della Stampa @ Ma a parlare di alimentazione è anche il nutrizionista Nicola Sorrentino, che su La Verità enfatizza l’importanza del contesto in cui consumiamo i nostri pasti. “Ogni piacere sensoriale - scrive - come la musica, il sesso, il cibo, stimolano la produzione di neurotrasmettitori, che agendo sul cervello ci donano una sensazione di godimento. E anche solo mangiare cose che ci piacciono migliora il nostro umore”. @ Dai cibi “buoni” a quelli potenzialmente “cattivi” come il sale, cui è dedicato un ampio approfondimento su Repubblica Salute che mette in guardia circa gli effetti più dannosi del suo abuso. “Ne consumiamo più del doppio di quanto serve - si legge - E così ci esponiamo al rischio di infarti e ictus”. La colpa è dei cibi conservati, dai crackers ai cereali, agli insaccati. Ma anche dell’abitudine ad aggiungerne sempre su verdure e carni giù di per sé saporite. @ Oltre un terzo dell’acqua che paghiamo si disperde nella rete idrica. Lo scrive Filippo Pala, che su La Stampa riporta una serie di dati secondo cui non tutta l’acqua registrata in bolletta arriva realmente nelle nostre case. E nonostante gli italiani negli ultimi 3 anni, abbiano imparato a risparmiarne l’ 8,4% in più, per evitare gli sprechi non basta chiudere il rubinetto. Ogni prodotto dell’uomo consuma “acqua virtuale”, come nel caso della bistecca: “Mangiarne una alla fiorentina è come bere 100 vasche da bagno”. (La Stampa) @ Nelle mense milanesi torna la pizza. Inizialmente sospesa per un problema con i contenitori, il piatto-simbolo del Bel Paese è tornato alla carica e ieri ha rifatto il suo ingresso sulle tavole delle scuole. Un debutto che per Milano RistorazioneE’ stato un successo”. (Repubblica e Il Giornale)

Lotta agli sprechi, cuisine française e la rivincita del suino

Lotta allo spreco di cibo, maggiore attenzione all’ambiente e rispetto per il cliente. La cucina etica entra nelle cucine dei grandi chef, da Massimo Bottura a Norbert Niederkofler, il patron del ristorante St.Hubertus in Alta Badia che da anni dedica al tema un evento, gli “Ethical Chef Days", che quest’anno hanno coinvolto oltre 30 cuochi. Un fenomeno che spiega sul Giornale Gabriele Villa, segnalando anche le ultime novità in materia: tra queste il decalogo contro gli sprechi diffuso dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile), mentre anche in TV spopola la Doggy Bag. @ Menu “A’ la française” al ristorante I Cacciatori di Cartosio, che stasera aderirà all’iniziativa “Gout de/Good France” promossa dallo chef Alain Ducasse e dal ministero degli Affari Esteri di Parigi: insieme ad altri 2.000 locali del mondo dedicherà un intero menu alla cucina francese, dal jambon persillè al lapin Albicocco alla selection de fromages. Su La Stampa l’intervista di Daniele Prato a Federica Rossini, la donna che tiene in mano le redini dei fornelli e che dice: “Per favore chiamatemi cuoca, non chef”. @ Auguri a Botalla. Il caseificio biellese fondato nel 1947 spegne 70 candeline e su La Stampa di oggi punta lo sguardo al futuro: tra i nuovi progetti anche la realizzazione di uno spazio condiviso con i vicini di casa, ovvero Birra Menabrea. @ “Siamo tutti un po’ maiali”. E’ il curioso titolo scelto da Libero di oggi per riabilitare la figura del suino, sfatando storie e miti che lo vedono protagonista. “Il maiale - si legge - oltre ad essere un’ottima fonte di sostentamento, in antichità veniva sfruttato anche in agricoltura, come animale da tiro o sfruttandone gli zoccoli per battere il grano. (…) Sono attenti all’igiene e amano il relax. Ma lottano per il potere”. @ E sicuramente non è di maiale la vera costoletta alla milanese, che da tradizione è solo di vitello, con l’osso e cotta nel burro. Una bandiera del gusto di cui si fregia con orgoglio la città di Milano, e che sempre più spesso ricompare nei menu (anche) di grandi ristoranti. Ma quali sono le dieci migliori costolette di Milano e le 10 +1 dell’hinterland fino a Brescia? Lo abbiamo chiesto a Marco Gatti, che ha fatto la sua scelta su ilGolosario.it

Ho capito bene?

Carne di pollo senza galline? Si può. Ne sa qualcosa Meats (lett: Carni), la start-up californiana attiva nel settore della tecnologia alimentare che per prima ha creato in laboratorio la carne di pollo, partendo da cellule che si autorirpoducono. (Italia Oggi) Chi l’ha già assaggiata sostiene che sappia di pollo, ma mentre innovatori e animalisti sono favorevoli alla “carne 2.0”, è di qualche giorno fa una nota stampa in cui Coldiretti segnalava la preoccupazione del 97% degli italiani in riferimento alle nuove tecnologie applicate in ambito alimentare. Pollo in provetta compreso. @ Intanto, è di un team di studiosi italiani la scoperta che gli Etruschi arrivassero dalla Turchia. Fin qui nulla di strano, non fosse che per scoprirlo i ricercatori hanno utilizzato dei bovidi di razza Chianina e Maremmana, il cui Dna è molto simile a quello dei “cugini” mediorientali e più eterogeneo rispetto alle altre razze italiane. Lo stesso accade per i toscani, il cui corredo genetico fa pensare che nei secoli animali e uomini possano aver viaggiato insieme dall’Est alla conquista dell’Italia centrale. (Libero)

L'assaggio

All’Osteria al Giardinetto (via Tortona, 17 - tel. 028393807) di Milano. Un’osteria con un’anima, dall’ambiente caldo e accogliente, che in uno dei quartieri più frequentati della città “dispensa felicità” dal 1949. La cucina, tradizionale, racconta il piacentino, Milano e la Lombardia, con una proposta che spazia dai salumi serviti con lo gnocco fritto ai pisarei e fasò, dagli ossibuchi alla cassoeula al rognoncino trifolato. Su ilGolosario.it  la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

E’ il Fiano d'Avellino "Numero Primo" 2014 di Ventitrefilari (tel. 0825 672482) di Montefredane (AV). Bellissimo il colore giallo tendente all'oro, che richiama il miele (fiano) che poi ritrovi al naso e in bocca. Ma al naso c'è un concentrato di una certa intensità di frutti esotici, dove si evidenziano ananas, ma anche mandorla. In bocca lo avverti nelle sua pienezza, con spalle larghe. E' decisamente elegante, lineare, con note minerali sottili, che stanno sotto, come un vulcano. E' perfetto su crostacei, ma anche come aperitivo. E persino su una carne rossa.