Cena davvero interessante al ristorante i Due Buoi di Alessandria che oggi conta su un cuoco trentenne, di origini friulane, Marco Molaro, intenzionato a dimostrare la sua capacità, dopo essersi formato Agli Amici di Udine, ma anche alla scuola del bravissimo cuoco giapponese Jumpei Kuroda, che se n’è andato a inizio anno, forse mortificato dalla stella che gli è stata tolta.
Ma quello che abbiamo colto ieri sera nel locale di Alessandria è qualcosa di decisamente nuovo e originale, rispetto alle due esperienze precedenti (Andrea Ribaldone prima ancora). L’ambiente è quello di sempre, elegante e raccolto, con i tavoli giustamente distanziati.
C’è anche una proposta al bistrot, ambientato nella sala di fianco, mentre i
menu degustazione sono a 65 euro e a 80 euro a seconda che si scelga la piccola degustazione di quattro portate o la grande degustazione di sei portate.
La
carta dei vini è poi davvero ricca e interessante, con chicche inedite anche per chi, come il sottoscritto, pensava di aver assaggiato tutto.
Ora, dopo tre
amuse bouche
e il pane e la focaccia fatto in casa con le farine del Mulino Marino, ecco un piatto geniale che ha saputo unire le freschezze:
"ostrica e anguria, come un ceviche".
Fra gli antipasti anche la battuta di fassone, erba cipollina e latte al rafano, mentre i
plin della tradizione con mousse al burro erano ghiotti.
Fra i primi una curiosa portata di
scampi crudi e bouillabasse abbastanza delicata, rispetto ai prototipi d’Oltralpe, cucina alla quale si ispira volentieri il nostro chef (e ad Alessandria la cosa ha un suo perché).
Notevoli, fra i secondi, il
coniglio grigio di Carmagnola con bagnetto verde e caponata,
ma anche la
tarte à l’ognoin, sobacha e latticello, realizzata con le mitiche cipolle di Breme.
Ottimi entrambi.
Più semplice, ma per via della materia prima, il
calamaro arrosto con pomodoro, lardo e pepe.
Al dessert è dunque scattata l’idea di confermare la corona radiosa a una cucina che ha voglia di esprimersi e che sta portando una ventata di novità, nonostante la diffidenza cinica degli Alessandrini, pronti a giudicare senza magari esserci mai stati. Allora io vi invito ad assaggiare quel
dolce realizzato con robiola di Roccaverano, miele e camomilla, vero capolavoro di equilibrio
ma anche
ciliegia, mandorla e basilico in zuppetta e il piatto denominato
“Era un bonet”, che segue la scuola delle ricette scomposte.
C’è anche la proposta di una
degustazione di formaggi, con i consigli del sommelier in sala, che abbiamo seguito con grande nostra soddisfazione.
Avanti così!!!
P.s. Ma perché la proprietà di questo ristorante comunica così poco i cambiamenti, che a mio avviso hanno molto da dire? E qui forse i casi sono due: o non se ne sono accorti o non sono capaci. Forza!
I Due Buoi
via Camillo Cavour, 34
Alessandria
tel. 0131517105