Una ricerca pubblicata dal Journal of Agricultural and Food Chemistry e ripresa da AMATI! ha raccolto studi molto promettenti sul rapporto tra birra e malattie degenerative del cervello come Alzheimer e Parkinson.
Il merito è dello xantumolo, un componente vegetale naturale del luppolo, che avrebbe la proprietà di proteggere le cellule cerebrali dai processi ossidativi che ne innescano la degenerazione. Ma fino a pochi anni fa la scienza non ha prestato grande attenzione a questo straordinario elemento, così importante per la nostra salute. Lo xantumolo passa dal luppolo alla birra rendendola così una bevanda preziosa per la salute.
Le birre con il più alto contenuto di xantumolo sono quelle con più luppolo, quelle cioè dal sapore più amaro e che nel bicchiere sviluppano una schiuma densa e persistente. Diversi studi attestano che lo xantumolo possiede molteplici proprietà positive: un’azione antiossidante, un’azione protettiva nelle patologie cardiache ed osteoporosi, un’azione antifiammatoria oltre a potenziare l’azione delle vitamine C ed E. La ricerca attuale sullo xantumolo è estremamente promettente ed è interessante mettere in evidenza che il vino rosso contiene una sostanza simile, il resveratrolo, dotato di poteri antiossidanti e antinfiammatori.