Nell’articolo pubblicato oggi su Avvenire Paolo Massobrio ha parlato del legame tra ristorazione e agricoltura, in quanto il nuovo corso della cucina italiana è sempre più legato alla terra d’origine. Per battere l'omologazione delle grandi catene del food, ristoratori e contadini, cuochi e mugnai hanno stretto un patto, scegliendo la strada della distinzione: è questa la novità. Pertanto i ristoranti italiani possono diventare il motore dell’economia agricola, contrastando ogni possibile assalto commerciale.
Nei giorni scorsi Pietro Leemann, cuoco green che lavora a Milano, ha dichiarato con sorpresa che anche il cibo può avvicinarci a Dio, che il cibo ha un valore culturale, nella misura in cui rappresenta l’ordine dell’universo mondo in cui siamo immersi. E i giovani cuochi oggi sembra che l'abbiano capito e anche la politica, infatti il ministro Gian Marco Centinaio ha rivalutato l'idea, nata nel 2006 durante gli stati generali dell’agricoltura, che quella ristorazione che favorisce lo sviluppo dell’agricoltura locale possa essere un importante volano economico.
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