In occasione della nomina di Bracciano "Città del Formaggio 2021", la Delegazione Onaf di Roma, in collaborazione con il Comune di Bracciano, e il sostegno di Arsial, ha organizzato una mostra fotografica per raccontare la filiera produttiva casearia che insiste sul territorio del lago di Bracciano.
La mostra, organizzata in 6 distinte sezioni, conduce lo spettatore all'interno di un viaggio nel tempo, grazie ad alcune foto storiche di Sandro Becchetti fornite dall'Ente Parco Regionale Bracciano-Martignano, che parte dal territorio passando per l'allevamento e la trasformazione per concludere con la stagionatura e la commercializzazione dei prodotti.
Nel raggio di 50 km dal lago - Bracciano, Anguillara Sabina, Trevignano Romano, Martignano... sono sorte numerose realtà casearie artigianali dedite alla produzione di prelibati formaggi ovini: dal celebre Caciofiore, un pecorino a latte crudo di origine antichissima, tra i rari formaggi al mondo preparati con caglio vegetale (ricavato in questo caso dalla macerazione in acqua dei fiori essiccati di carciofo o di cardo selvatico), al primo sale di pecora, il cacioricotta fresco, le ricotte fresche e salate, aromatizzate (a pepe in grani, peperoncino, rosmarino, mosto), pecorini affinati in vinacce o fieno.
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 25 giugno al 4 luglio presso il Chiostro degli Agostiniani, in Via Umberto I, 5 a Bracciano. L'orario di apertura dal martedì al venerdì è dalle 17 alle 20; il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Nei giorni 26 giugno e 3 luglio è prevista una visita guidata alle ore 18.30, con prenotazione obbligatoria inviando una mail a roma@onaf.it.
La mostra è curata da un gruppo di lavoro della Delegazione di Roma composto dai soci Ilaria Castodei, Barbara Coppola, Claudio Loli e Nicoletta Tanga, coordinato da Gabriele Piva, membro del consiglio della Delegazione di Roma, con la collaborazione del rappresentante dei casari del territorio all'interno della manifestazione, Giancarlo Gentili, e il supporto grafico di Carlo Angelini.