La Chiocciola, dove la cucina racconta degli Este e del Po
In provincia di Ferrara, una cucina tutta profumi e sapori che valorizza chiocciole, rane e anguille, con una cantina da intenditori
18.01.2022
Un destino curioso, quello di certi locali. Non sono in luoghi di passaggio o in località molto frequentate, ma sono nel cuore di tutti i golosi. Sono indirizzi che, premiati o meno che siano, ogni ghiottone non vede l’ora di visitare. È il caso de La Chiocciola, in provincia di Ferrara. Vi aspetta a Quartiere, minuscola frazione del comune di Portomaggiore, nella bassa ferrarese, nota al popolo degli sportivi, per aver dato i natali al famoso calciatore Ruben Buriani, soprannome “pannocchia settepolmoni” per il suo essere stato giocatore veloce e instancabile, prima del Milan, poi di Roma e Napoli, arrivando a vestire la maglia della Nazionale italiana, seppur solo due volte.
Ad accogliervi un grande parcheggio, con l’esterno del locale che ricorda quello di una tipica locanda, semplice, come molte altre, con le camere. Sufficiente entrare, però, e la situazione cambia completamente, con la sensazione che si prova subito di essere abbracciati, accolti, con un calore ed un’ospitalità davvero unici. Per voi, il magnifico pergolato imperdibile nella bella stagione. All’interno una sala dove ci si sente a casa. A occuparsi di voi un’intera famiglia, con la cucina che è il regno dello chef patron Athos Migliari, al cui fianco spicca una giovane molto promettente, la cuoca Angelica Lodi, e la sala dove operano con bravura la moglie Arianna ed il padre Ido, sommelier di razza, cui si deve la formidabile selezione di vini.
Risotto con le rane
Terrina di anguilla con trito olive e pomodoro confit
“Seppia sporcaâ€
Qui il menu è inno al territorio, e le materie prime che la fanno da protagoniste sono le chiocciole, da cui l’insegna, le rane e la celeberrima anguilla della zona, con piatti che all’apparenza sono semplici ma che in verità stupiscono per la loro eleganza ed il loro equilibrio unico, soprattutto per il loro essere golosi e mai banali. Tra i piatti che vi faranno toccare il cielo con un dito, tra gli antipasti (15 euro) la terrina di anguilla con trito olive e pomodoro confit o la scaloppa di fegato grasso d’oca, confettura di fichi e pan brioche. Tra i primi (15 euro), il piatto che vale il viaggio è il risotto con le rane. Ma non saranno da meno i tortelloni di zucca al ragù “bianco” di anatra o le tagliatelle al ragù bianco di lumache, guanciale stagionato e parmigiano.
lumache alla bourguignonneDi secondo (22 euro)? “Seppia sporca”, lumache alla bourguignonne, anatra arrosto al vino rosso o salama da sugo e salama cotechina (Bondiola) con puré di patate. A chiudere creme caramel salato al parmigiano con gelato dolce al sedano o gateau al cioccolato fondente con gelato di amarene Fabbri.
creme caramel salato al parmigiano con gelato dolce al sedanoPer un conto finale che, se paragonato alla qualità dei piatti, sarà onesto e vi lascerà quella voglia di tornare che non c’è persona che sia passata da qui che non abbia provato. Una corona meritatissima per un locale del cuore!