C’è riso e riso e c’è chicco e chicco. In tempi di polemiche sulla filiera del riso, quanto può essere grande il valore di un riso che ha fatto della filiera controllata il suo valore principale? Ecorì proprio di questo ha fatto il suo punto di forza, fin dalla fondazione nel 1999 quando è nata come cooperativa tra nove cascine di Vercellese e Novarese per poi diventare una vera e propria società con sede a Vercelli (via Trino, 200 - tel. 0161 271920).
Questa rete di produttori e la conseguente concentrazione di risorse ha permesso di investire sul riso in tutti gli aspetti, dalla semina alla coltivazione fino ad arrivare al confezionamento. Oggi da una confezione di Ecorì è possibile risalire in modo chiaro e semplice al nome del produttore e al campo in cui è stato raccolto il riso.
L’altro grande valore a cui guarda Ecorì va oltre la qualità in senso stretto ed è richiamata direttamente nel nome dell’azienda: l’ecocompatibilità. La spinta a orientarsi verso una coltivazione di questo tipo nasce molti anni prima dell’azienda, intorno ai Settanta, quando l’habitat della risaia ha iniziato progressivamente a spopolarsi per via di metodi di coltivazione troppo invasivi. La scelta allora è stata quella di produrre combinando tecnologie innovative e tecniche tradizionali in modo da ridurre il più possibile gli interventi invasivi nell’ambiente (come da dettami della Regione Piemonte per il riso ecocompatibile). Il risultato è il ritorno alla nidificazione di alcune specie acquatiche che rischiavano di essere perse come ibis, garzetta, airone cinerino, pavoncella, pantana e cicogna bianca.
Oggi l’offerta di Ecorì è molto ampia e comprende le principali varietà: Carnaroli, Arborio, Vialone nano, Baldo, Roma, S. Andrea, Apollo, Ermes e Venere. Inoltre con il riso Carnaroli preparano anche una linea di risotti in gusti diversi che si possono preparare in tempi rapidi: agli asparagi, ai carciofi, con gamberetti e zafferano, al nero di seppia, all’ortica, con i peperoni, ai funghi porcini, ai porri, al radicchio rosso e con i tartufi (ma la lista è ancora più lunga).