Oltre un italiano su 2 (53%) in vacanza acquista prodotti tipici come souvenir che si classificano come i preferiti nell’estate 2021, nonostante le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria Covid a sagre e manifestazioni enogastronomiche. È quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè divulgata dopo il controesodo che ha riportato la grande maggioranza degli Italiani nelle proprie case.
Dopo i limiti posti per molto tempo dalla pandemia si evidenzia la tendenza dei vacanzieri – sottolinea la Coldiretti – a gratificarsi con l’acquisto di prodotti per prolungare tra le mura domestiche le esperienze enogastronomiche vissute, magari facendole assaggiare anche ad amici e parenti. Nella seconda estate del Covid accade così che appena il 13% degli italiani torni a mani vuote dalle ferie, anche se la pandemia – sottolinea la Coldiretti – spinge verso spese utili, con i prodotti tipici che vincono dunque su tutte le altre scelte.
Al secondo posto tra i souvenir – continua la Coldiretti – si classificano prodotti artigianali e a seguire gadget, portachiavi, magliette.
Tra le specialità più acquistate primeggiano a sorpresa i formaggi davanti a salumi, vino e olio extravergine d’oliva, ma va forte anche il “ricordo virtuale” con quasi un italiano su cinque (19%) che posta sempre o spesso agli amici e conoscenti o sui social fotografie dei piatti consumati al ristorante o preparati in cucina durante le vacanze estive.
L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza recente favorita – sottolinea la Coldiretti – dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, nonostante le restrizioni imposte dalle misure sul distanziamento sociale.
Il 59% degli italiani in vacanza nel Belpaese – precisa la Coldiretti – hanno deciso di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Un ruolo importante in tutto ciò è rappresentato dai piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche.
La ricerca dei prodotti tipici è diventato un ingrediente irrinunciabile – spiega Coldiretti – delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 316 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5.266 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 80mila operatori biologici e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica (www.campagnamica.it).
La tavola si classifica come la voce principale del budget delle famiglie in ferie in Italia – conclude la Coldiretti – con circa un terzo del totale destinato al consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquisti di cibo di strada, specialità enogastronomiche o souvenir.
FONTE: COLDIRETTI