Che emozione ieri pomeriggio, veder davanti a sé una platea ampia di gente venuta da Liguria, Valle d’Aosta e da ogni parte del Piemonte. C’erano Delio di Apricale e Piero Rollet di Cogne, l’Armanda di Castelnuovo Magra e il Nazionale di Vernante, Angelo Valazza del Sorriso di Soriso, insieme ad Andrea Ribaldone di Alessandria e Fabrizio Tesse di Orta San Giulio, nuove corone di quest’anno. E dire che il maltempo aveva già fatto esondare il Tanaro, alle 15,30, mentre a Milano si presentava una guida di carattere nazionale, e ad Alessandria (davvero ingenerosi gli organizzatori di casa nostra) un ricettario.
Ma anche a Torino, alla sera, c’era la presentazione di un’altra guida. Bè, insomma, nonostante tutto, ieri a Rocchetta Tanaro c’era un sacco di gente, che con sacrificio ha fatto tanta strada per salutare il nostro lavoro, che quest’anno è online e guarda all’Expo, come ha raccontato la brava Giulia Gilardoni di Explora venuta da Milano apposta. Eravamo a casa di Giacomo Bologna, o meglio di Beppe e Raffaella, con Franco Barberis di Masio che ha cucinato le uova col tartufo, ha messo in tavola i subric di Masio mentre Massimo Fungo ha tagliato un salame monstre, come faceva già suo padre, con noi, e anche allora c’era Sandro Bocchio. C’era la grappa Berta, l’Acqua Lauretana, insomma gli amici di Papillon, quelli che hanno scelto di fare un percorso insieme con noi. Abbiamo fatto un minuto di silenzio per ricordare “Gino” che ci manca da 10 anni; abbiamo nominato i radiosi e le corone. E’ stata una gran bella festa, ma soprattutto è stato un momento di straordinaria tenerezza umana. Io credo che quando si lavora bene, con passione e determinazione, poi si raccolgono frutti gustosi come questi. Che hanno il sapore di una stretta di mano forte. E’ così che si fa storia.