Oggi nella rubrica il Gusto de La Stampa Paolo Massobrio parla di Lambrusco e della famiglia Medici che nel Reggiano fondò la prima cantina nel 1890. Oggi, con Alberto Medici e il figlio Alessandro, gli ettari vitati sono 80 – tutti coltivati a regime biologico – divisi in cinque tenute dove si coltivano salamino, grasparossa, sorbara, marani e ancellotta.
Dei vini degustati, Massobrio descrive il superbo "Assolo" 2020, il Lambrusco Reggiano Bio "Concerto" 2020 di cui dice: "offre un sorso teso, fruttato, intenso, sempre con il marchio di fabbrica che è l’aromaticità. Colpisce l’immediatezza delle note dolci al naso, quasi una fragola". Poi il Lambrusco di Sorbara Secco “Quercioli”, che profuma di rosa, in bocca è elegante, fresco per un sorso pieno.
Alessandro Medici ha creato alcuni prodotti che Massobrio definisce innovativi, come il Lambrusco di Sorbara Secco rifermentato in bottiglia “Phermento”, il Lambrusco di Modena Secco “Carezza” ottenuto col Metodo Classico, e lo Spumante Brut Rosè “Unique”, descritto così: "un esempio della finezza, che poi in bocca si esprime con l’invasione freschissima, ficcante per un sorso secco di buona persistenza".
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Gaida di Reggio Emilia (RE)
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