Questa settimana su La Stampa Paolo Massobrio è nelle Marche per assaggiare i vini della storica azienda Montecappone, rilevata dalla famiglia Mirizzi a fine secolo scorso e oggi guidata da Gianluca Mirizzi, che ha fondato una seconda realtà vitivinicola, Mirizzi, con 6 ettari vitati in regime biologico che, per la loro pendenza, hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale di Viticoltura Eroica dal Cervim.
Di Mirizzi ecco il clamoroso Castelli di Jesi Verdicchio Riserva “Ergo Sum” 2016, un vino che – dice Massobrio – "In bocca sembra filigrana, pur nell’avvolgenza rotonda ed è un vino di finezza unica, che termina con un accento amarognolo. Certamente il miglior assaggio".
Poi il Castelli di Jesi Verdicchio Classico Superiore “Ergo”, ottenuto da uve stramature, la cui caratteristica è l’acidità felice e persistente. A chiudere la linea “Mirizzi”, il Castelli di Jesi Verdicchio Metodo Classico 2017, un millesimato d'autore, che a Massorbio sembra una sintesi dei principali descrittori del Verdicchio in versione brut.
Della casa madre Montecappone ecco il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico “Utopia” 2016 molto fine al palato, il Verdicchio dei Castelli di Jesi riserva “Utopia” 2013 più minerale, il Castelli di Jesi Verdicchio Classico Superiore “A.D. Federico II” 2018 vinificato in acciaio, fine e fresco e la grande sorpresa del Marche Bianco Tabano, un blend suadente e ricco di frutta. Infine un rosso, il Rosso Piceno “Utopia” 2015 da uve montepulciano in purezza, ampio e morbido, con una fine trama tannica.
A seguire questo patrimonio vitivinicolo c’è un affiatato team di agronomi, capitanato dall'enologo Lorenzo Landi, che lavorano nel nome della sostenibilità.
Jesi (An)
via Colle Olivo, 2
tel. 0731205761
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