Una bella novità. Un locale, che siamo contenti di aver scoperto - e non perché siamo arrivati per primi, visto che questa, ormai, è una consuetudine considerata la pigrizia di critici e ispettori di guide - ma perché è molto bello, ha una formula interessante, è gestito da giovani in gamba, e siamo contenti di segnarlo a voi lettori, sapendo che vi sorprenderà.
È Bolle (via Giovanni Raiberti 14 - Tel. 0392911871) di Monza, con l’insegna che dichiara la scelta fatta dai titolari, di valorizzare il marriage tra pizza contemporanea e “bolle”, appunto, ossia spumanti e champagne di cui qui troverete bella e invitante selezione. I golosi di lungo “sorso” diranno, niente di nuovo... Non è così perché se bollicine e pizze di nuova concezione - per capirsi, quelle che oggi son chiamate pizze gourmet, e che noi, con quel Molino Quaglia che ha dato il via alla rivoluzione che ha ridato dignità alla pizza, preferiamo definire pizza contemporanea - sì, da tempo, è abbinamento che si trova. La verità è che là dove viene proposto è sempre e solo come alternativa al bicchiere che con le pizze continua a essere il protagonista, ossia di birra (nei casi migliori, di micro birrifici artigianali).
Qui la sfida intrapresa è rompere con “pizza e birra”, con un locale in cui ci sono solo “bolle” e, unica alternativa, non birre, ma vini (peraltro pensati più per accompagnare i pochi piatti che completano il menu).
Bellissimo il locale, inaspettato, perché da fuori, vedrete solo una porticina “piccina picciò”. Solcato l’ingresso, una scala che scende, ed ecco l’incanto. Quattro sale, sotto a volte in mattoni a vista, per un colpo d’occhio di grande bellezza.
In sala i due soci, Tiziana Basso, sorridente e dinamica, e quel Francesco Porsia che è grande professionista, che i nostri lettori già conoscono, che è un po’ l’anima di “Bolle”, e che con la sua esperienza saprà accompagnarvi nella scelta dei migliori abbinamenti. Samuele Mariani, esperienze importanti in Italia e all’estero, è invece la guida sicura dello staff che vi preparerà da mangiare.
Quattro le tipologie di pizze, croccante, doppio croccante, tonda con grani antichi e cornicione. Tra le migliori, Crudo, con Parma 24 mesi e PerZola, con Gorgonzola piccante e Pere Kaiser, poi la Mortazz, con mortadella, crescenza e crema di ceci, e ancora il trio Marinara, Margherita e Salsiccia e friarielli, interpretazioni di classe di “classici” esaltate dal valore degli impasti e delle farine.
In alternativa tagliatelle al ragù di anatra, tartare di fassona con porcini, tuorlo d’uovo e cumino e RibEye con chiodini e riduzione al vino rosso. Mousse di halva con cioccolato bianco e passion fruit a chiudere. “Bolle” e vini sono di meditata selezione.
A Monza è una bella novità! Da provare!