È una domenica tutta da vivere nel Bresciano, quella di oggi, visto che a Castegnato va in scena l’ultima giornata di Franciacorta in Bianco (www.franciacortainbianco.it). Una manifestazione che offre l’opportunità di conoscere formaggi sia del territorio come il Bagoss, lo storico formaggio simbolo di Bagolino, orgogliosamente prodotto ancora oggi con un cucchiaino di zafferano aggiunto alla pasta dopo la rottura della cagliata. Come il Fatulì, il cui nome in dialetto significa “piccolo pezzo” ed è così che si presenta questo raro Caprino della Val Saviore, che oggi viene prodotto in tutta la Valcamonica, realizzato con latte crudo di capra Bionda dell’Adamello, e che si contraddistingue per il sapore conferitogli dall’affumicatura con rami di ginepro. O come il Silter, formaggio Dop di vacca Bruna alpina, che si prepara nelle malghe di montagna come anche nei caseifici di fondo valle, perfetto anche stagionato come formaggio da grattugia. Sia di altre zone d’Italia, come U'Cabanin, che si contraddistingue per il sapore franco di latte e fieno maturo, con note di nocciola e miele, che nasce in Val d’Aveto dalla vacca Cabannina, una razza bovina autoctona della zona, di piccola taglia, particolarmente rustica e longeva, che produce poco latte, ma di eccellente qualità. Piuttosto che la Spressa delle Giudicarie, nota fin dalla seconda metà dell'800 come magrissimo formaggio invernale della Valle del Chiese, da latte di vacche di razza Rendena. O come Taleggio e Serina (che è quella dello stracchino ricco e gustoso preparato con latte vaccino crudo “a munta calda” il cosiddetto Stracchino all’antica delle Valli Orobiche) della val Brembana.
Ma Franciacorta in Bianco è anche nuove frontiere di latte e latticini, con l’occasione di scoprire il primo latte di cavalla prodotto in Italia, adatto anche a chi ha intolleranze al latte vaccino, o il latte d'asina perfetto per l'alimentazione dei più piccoli, essendo il più simile per composizione al latte materno, e dalle note proprietà medicinali e cosmetiche. Ed essendo in provincia di Brescia, è anche tavole d’eccellenza (qui, il numero più alto di ristoranti premiati d’Italia dalla nostra Guida GattiMassobrio), e vino, sia con le eccellenze ormai celebri in tutto il mondo della Franciacorta, sia con i vini, ad oggi ancora poco conosciuti, ma non per questo meno di valore, e anzi, a nostro avviso, presto, destinati a grande fama, della Val Camonica.
Grazie ai grandissimi Daniela Piscini e Philippe Lèveillè del sommo Miramonti l’Altro di Concesio e alla famiglia Glisenti della omonima trattoria di Vello di Marone, l’assaggio di un vino formidabile, Nautilus, spumante metodo classico tradizionale millesimato, da uve rosse di ceppi storici autoctoni del vigneto Ruk, a 450 s.l.m., che arriva sul mercato dopo 42 mesi di bottiglia, di cui 36 a 40 metri di profondità nelle acque del Lago di Iseo, antistanti Monteisola. Nel bicchiere ha spuma ricca, perlage finissimo, naso elegantissimo con note di nocciola, pane tostato, spezie, erbe officinali, mentre al palato è di grande carattere, fresco e sapido, minerale, con finale lunghissimo.