Maestri della cucina italiana di fama internazionale come Gualtiero Marchesi e Nadia e Antonio Santini. Nuovi maestri della cucina italiana come Carlo Cracco ed Enrico Crippa. Uomini e donne del mondo della cultura, dell’arte, dell’impresa, della comunicazione, del gusto. A mettere insieme queste persone, Paolo Petroni, figura carismatica e presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, che da quando è stato eletto alla guida della prestigiosa istituzione, con la sua presidenza sta dando contributo significativo alla nuova stagione di successi che sta vivendo la realtà fondata nel 1953 da Orio Vergani.
Occasione dell’incontro, organizzato al ristorante Marchesi alla Scala di Milano, sotto la sapiente regia di Enrico Dandolo, la cerimonia di premiazione ufficiale del Grand Prix de l’Art de la Cuisine 2017 e dei cinque Premi nazionali assegnati dall’Académie Internationale de la Gastronomie che raggruppa oggi 23 Accademie Gastronomiche nazionali di tutto il mondo che operano per la salvaguardia e lo sviluppo delle culture e dei patrimoni culinari regionali e nazionali. A consegnare i premi, Jacques Mallard e Jean Vitaux, Presidente Onorario e Presidente dell’Académie Internationale de la Gastronomie, Paolo Petroni, vicepresidente della stessa e presidente dell’Accademia Italiana della Cucina e Gualtiero Marchesi.
A ottenere il Grand Prix de l’Art de la Cuisine 2017, Enrico Crippa, che riporta così in Italia questo prestigiosissimo riconoscimento, già andato a Nadia Santini, Luisa Valazza, Alfonso Iaccarino, Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde e a Massimo Bottura. Nel ritirare il premio, il cuoco di origini brianzole, ha ringraziato i suoi famigliari, Gualtiero Marchesi, che è stato il suo maestro, Carlo Cracco, come amico e personalità tra le più autorevoli di quella generazione cresciuta nelle cucine marchesine e che lì ha visto formarsi cuochi straordinari come Davide Oldani, Andrea Berton, Pietro Leemann, Paolo Lopriore, Ernst Knam, Paola Budel, Antonio Ghilardi e Stefano Gariboldi, e per essere stato la persona grazie a cui ha conosciuto la famiglia Ceretto, cui deve l’avventura del ristorante Piazza Duomo di Alba e infine la sua brigata.
Gli altri premi sono andati a tre giovani di grande talento, Gianluca Gorini (Prix au Chef de l’Avenir), Martina Tribioli di Firenze (Prix Au Chef Pâtissier) e ad Alberto Santini del Ristorante Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (Prix Au Sommelier); quindi ai giornalisti Gigi Padovani (Prix De La Littérature Gastronomique) e Paolo Massobrio (Prix Multimedia), nelle scorse settimane già premiato come “Personaggio dell’anno” dal sondaggio di Italiaatavola.
In particolare, con quest’ultimo premio, l’Accademia Italiana della cucina, il cui scopo è la tutela della tradizione della cucina italiana promuovendone il miglioramento in Italia e all’estero, ha voluto riconoscere il lavoro svolto dal fondatore di Papillon nella difesa delle produzioni artigianali e dei valori tradizionali della cucina italiana, sia con l’intensa attività editoriale da cui son nate guide ormai best seller come ilGolosario e poi col GattiMassobrio, sia con manifestazioni come Golosaria, straordinaria vetrina di eccellenze, in particolare di piccoli produttori, spesso sconosciuti e in molti casi giovani.«Questo riconoscimento – ha detto Paolo Massobrio – è una sorpresa, che si aggiunge a quella vissuta con le dodicimila preferenze avute nel concorso per il Personaggio dell’anno. È un’ulteriore dimostrazione di quanto il lavoro fatto tutti i giorni, seriamente, a contato diretto coi propri lettori ogni giorno, porti frutti. La nostra attenzione nello scoprire e valorizzare i protagonisti migliori del gusto italiano, siano ristoratori, produttori di cose buone o vignaioli, non ci fa mai dimenticare che noi lavoriamo per chi ci segue. Osservare la realtà - ha aggiunto Massobrio - ci ha fatto capire che il mondo sta cambiando a una velocità mai avuta prima, e questa è la ragione per cui abbiamo ampliato la nostra comunicazione con nuovi strumenti, potenziando la fruibilità di Golosario e GattiMassobrio aggiungendo alla versione tradizionale delle due guide quella su app, inaugurando il sito www.ilgolosario.it e impegnandoci sui social media ed è il motivo che ci ha spinto a dar vita a eventi come Golosaria amplificando la valorizzazione dei migliori artigiani, cuochi e vignaioli e accendendo i riflettori sui territori».