Una “Colleganza” nel segno della ricerca universitaria e della salvaguardia della specie. È ciò che è avvenuto in Alta Val Tanavo dove i fratelli Valerio e Paolo Sappa - Agriturismo Ca’ del Duduro di Garessio - sono gli unici allevatori della “Garessina”, una rara razza di pecora di piccole dimensioni e dalle zampe corte e robuste, che hanno letteralmente salvato dall'estinzione. La loro quarantina di capi ne rappresenta l'unico patrimonio vivente.
Un esempio ideale di tutela della biodiversità locale che Valerio e Paolo hanno esteso anche al regno vegetale con la coltivazione, all'interno di castagneti secolari, della
castagna Garessina, deliberata De.Co. dallo scorso anno, che commercializzano confezionata secca, oppure come deliziosa crema spalmabile, sciroppata e infine come farina.
Ma torniamo alla pecora Garessina. Con la loro smisurata passione, hanno coinvolto la sensibilità di una giovane laureanda di Arma di Taggia (Im) in Scienze Zootecniche e Tecnologie di Produzioni Animali,
Eleonora Alassio, che a questi ovini ha dedicato la tesi di Laurea. Sono davvero tanti i dati che lei è riuscita a raccogliere su questa razza, andando indietro nella ricerca fino al XVI secolo. La finalità di questa ricerca è stata dunque quella di schedare i pochi capi rimasti allevati dai fratelli Sappa, così da creare
uno standard di razza e un patrimonio genetico utile per riprodurre i capi in futuro e contribuire in modo decisivo alla loro salvezza. Essendo rimaste quasi esclusivamente femmine di pecora Garessina, infatti, questi dati servono a selezionare l’ariete riproduttore.