Nel Retrobottega la sperimentazione a misura di cliente

A Roma un locale in pieno centro, capace di farti star bene. Innovando

03.03.2017

Quando ha aperto nel dicembre 2015 in molti hanno sottolineato la novità di una formula che privilegiava l’inventiva e la capacità di farsi guidare dalla mano del cuoco. Un modo sicuramente ingegnoso per far parlare, che però ha forse oscurato altri indubbi meriti di questo locale.

Lo abbiamo riprovato a un anno dalla sua apertura e ci ha convinto ancora di più: Retrobottega (via della Stelletta, 4 - tel. 0668136310 - www.retro-bottega.com) è uno dei ristoranti da non perdere nel centro storico di Roma, a due passi da piazza Navona e dal Pantheon.

Ai fornelli si destreggiano Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Giudice supportati da Matteo Magagnini e Roberto Agostini. Per loro curriculum di tutto rispetto: Enrico Crippa, Anthony Genovese, Roy Caceres, Daniele Usai, Antonio Guida.

Due le formule offerte. La prima non consente la prenotazione. Si arriva e se c'è posto ci si siede, al bancone o ai tavoli con gli sgabelli, con la possibilità di ordinare alla "lavagna". La seconda formula consente la prenotazione per un tavolo sociale da 8, in cui si banchetta in compagnia di altri eventuali avventori, con l'obbligo di un menu degustazione di quattro portate prestabilite.

In tavola arrivano tante proposte allettanti: agnolotti ripieni di fagiano e risotto con piccione ai mirtilli; quindi eccellente il carré di agnello così come è ben riuscito l’abbinamento cuori di pollo calamaretti e cavolo nero. Assolutamente imperdibile anche un piatto della memoria come il risotto burro e alici, capace di evocare l’archetipo del panino e, spiazzante, Anguilla, teriachi, barbabietola e funghetti, dalla grassezza stemperata dalla sapidità della salsa e dall'agrodolce della barbabietola marinata.

La scelta dei vini non è ampia e non esiste una vera e propria carta, ma la sua mancanza non si fa sentire. Tante le chicche beverine e anche etichette di vini naturali. Non manca neanche una piccola mescita al bicchiere che cambia insieme al menu. Il servizio, come la proposta, è divertente, senza mai perdere in professionalità.

Un’altra caratteristica che fa gola? Il prezzo, assolutamente conveniente in rapporto alla qualità e alla posizione. Da segnare in agenda per il prossimo viaggio a Roma.

Foto di La Manghi

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