Valcalepio, vini e bellezze nel segno del Colleoni

Le suggestioni della Valcalepio in tre itinerari

09.07.2015

La zona in cui si snodano i percorsi della Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio, nata nel 2001, è rappresentata dalla fascia pedemontana della provincia di Bergamo compresa fra l’Adda e l’Oglio.
In questa fascia lunga e stretta con pendenze a volte proibitive troviamo circa 800 ettari di vigneto e qualche decina di ettari di oliveto, residui di una estensione maggiore ma baluardo di una tradizione che il contadino bergamasco va difendendo con coraggio e passione.
Ne sono contorno castelli medioevali, chiese e abbazie di ogni epoca, retaggio di una storia ricca e appassionante legata al vino dall’emblema del Consorzio Tutela Valcalepio riportante l’effige di Bartolomeo Colleoni.
Per guidare il turista-consumatore al mondo della produzione enologica, gastronomica e alle perle nascoste del territorio, sono stati creati tre itinerari - I Conventi, Il Cuore e Il Lago - rispettivamente contrassegnati dal colore verde, rosso e blu, che permettono di degustare un ottimo calice di Valcalepio Doc accompagnato dai prelibati salumi e formaggi bergamaschi, magari chiacchierando direttamente con il produttore in cantina, e di ammirare le meraviglie storiche e architettoniche del territorio

I VINI
Il protagonista è certamente il Valcalepio Rosso Doc, diventato in questi ultimi anni sinonimo di qualità, con un giusto rapporto qualità-prezzo, e prodotto da uve merlot e cabernet sauvignon. Il Valcalepio Bianco Doc, invece, viene prodotto con una selezione di uve pinot grigio, pinot bianco e/o chardonnay. Mitico è poi il Valcalepio Moscato Passito Doc, prodotto col moscato di Scanzo, vitigno rosso riscoperto negli anni '80. Dal 2011 è nata la doc Terre del Colleoni (o Colleoni), che raccoglie 14 tipologie di vino bergamasco: bianchi fermi, frizzanti, spumanti, passiti e rossi fermi. La produzione enologica bergamasca si completa infine con una gamma di prodotti bianchi, rossi e spumanti IGT.

VALCALEPIO ROSSO DOC
È prodotto da uve merlot e cabernet sauvignon vinificate separatamente, vista la differente epoca di maturazione. All’inizio della primavera i vini vengono assemblati nelle proporzioni indicate dal disciplinare di produzione: Merlot dal 40 al 75%, Cabernet dal 25 al 60%. Si passa quindi a un affinamento in botte di qualche mese e l’immissione in commercio dal 1° novembre dell’anno successivo alla vendemmia. È vino di colore rosso rubino tendente al granata, profumo intenso con netto sentore fruttato in cui è riconoscibile l’amarena, dal sapore asciutto e morbido. Dopo 3 anni di affinamento può fregiarsi della dizione Riserva, che manifesta le stesse sensazioni supportate da una maggiore struttura e quindi da una vigoria e una personalità superiori, pur mantenendo facilità di beva.

VALCALEPIO BIANCO DOC
Viene prodotto con una selezione di uve pinot grigio, pinot bianco e/o chardonnay nelle proporzioni del disciplinare: dal 55 al 80% di pinot bianco e/o chardonnay e dal 45 al 20% di pinot grigio. Alla degustazione presenta profumo intenso con netto sentore fruttato riconducibile ai vitigni di partenza, sapore secco e asciutto, con sensazione finale piena ed armonica.

VALCALEPIO MOSCATO PASSITO DOC
Questo vino è prodotto con il moscato di Scanzo, raro vitigno autoctono riscoperto e selezionato negli anni Ottanta. Le uve vengono raccolte ai primi di ottobre e poste in appassimento per almeno 21 giorni, dopo di che si procede alla vinificazione e alla fermentazione dapprima con presenza delle bucce e poi con il solo mosto. Inizia quindi un lento processo di fermentazione ed affinamento che porta ad ottenere il prodotto finito nella primavera del secondo anno successivo alla vendemmia. Alla degustazione si presenta di colore rosso rubino carico con riflessi aranciati, aroma intenso con sentori di rosa appassita, salvia sclarea, miele d’acacia, frutti rossi e nei prodotti più affinati spezie quali pepe e cannella.

I PERCORSI

PERCORSO 1: I CONVENTI
Lasciata l’autostrada A4 a Capriate, si prosegue sino a Sotto il Monte Giovanni XXIII, ai piedi del monte Canto, dove si può visitare la casa natale di papa Giovanni e con un breve percorso, salire alla celebre abbazia di Sant’Egidio, gioiello di arte romanica del X secolo. Ridiscesi al piano sino alla Villa Traversi in località Valtrighe, si prosegue poi per Mapello e Ambivere sino alla strada per Lecco. Si raggiunge così Pontida, famosa per la sua abbazia con annesso monastero benedettino, fondato nell’XI secolo. Ripercorrendo quindi la statale in direzione Bergamo per circa 4 chilometri e deviando poi a sinistra per Barzana sino ad Almenno San Bartolomeo si potrà visitare, a valle del paese, sulla sponda del torrente Tornago, una delle più suggestive costruzioni romaniche di tutta la Lombardia: il tempio di San Tomè. Attraversando il torrente si raggiunge Almenno S. Salvatore. Qui si possono ammirare le chiese di San Nicola, di San Giorgio e di San Salvatore e il santuario della madonna del Castello. Si prosegue in direzione Almè-Bergamo passando per Petosino, e quindi si rientra in autostrada A4.

PERCORSO 2: IL CUORE DELLA VALCALEPIO
Si lascia l’autostrada A4 a Bergamo per raggiungere la parte alta della città con le mura e la Piazza Vecchia. Nella parte bassa della città ha sede l’Accademia Carrara. Quindi si imbocca la strada per Scanzorosciate passando per Villa di Serio, poi si prosegue fino a Torre dè Roveri. Saliamo al Colle dei Pasta dove possiamo ammirare lo splendido paesaggio. Si avanza poi per Cenate Sopra dove è possibile visitare la riserva naturale della Val Predina gestita dal WWF. Si scende poi a San Paolo d’Argon dove si può visitare il Monastero benedettino e la chiesetta romanica di San Pietro delle Passere. Proseguendo per Trescore Balneario si può ammirare Villa Suardi con lo splendido affresco del Cristo delle Vigne di Lorenzo Lotto, si scende a Gorlago e andiamo verso Carobbio degli Angeli, dove si può ammirare lo splendido castello. Si arriva quindi a Chiuduno dove merita una visita la chiesa di San Michele. Ritornando verso Bergamo si rientra in autostrada a Seriate.

PERCORSO 3: IL LAGO
Lasciata l’autostrada A4 a Ponte Oglio si segue la statale per Sarnico passando da Taglino per Castelli Calepio, dove si potranno visitare a Castel de’ Conti il castello dei Conti Calepio, il Palazzetto Carolingio, la chiesa di San Lorenzo, il borgo medievale ristrutturato. Proseguendo per Credaro una breve sosta consente la visita della chiesa di San Giorgio, che custodisce gli affreschi di Lorenzo Lotto, e quella dei Santi Fermo e Rustico: si potranno inoltre ammirare Castel Montecchio e Castel Trebecco. Prima di raggiungere la cittadina di Sarnico, perla del Sebino, importante centro commerciale e turistico rinomato tra l’altro per le due magnifiche ville Faccanoni in stile Liberty, si può visitare la chiesa di San Nazario a Castione. Ritornando verso Villongo, seguendo la Valle dell’Uria, si raggiunge Adrara San Martino, sede di insediamenti preistorici e romani e di un castello medievale. Prendendo verso Foresto Sparso è possibile visitare il santuario di San Giovanni delle Formiche. Si ridiscende a Villongo con la chiesetta romanica di Sant’Alessandro e la parrochiale che ospita una prefevole statua della Madonna del Fantoni, per poi risalire la Valle di Gandosso. Da qui si prosegue per Grumello del Monte con tappa al castello dei Gonzaga e alla frazione San Pantaleone con antiche abitazioni rustiche. Da qui ci si può ricongiungere all’autostrada A4.

FORMAGGI E SALUMI
Naturalmente non possiamo dimenticare la produzione casearia legata a formaggi famosissimi quali il Taleggio e altri che sono lo specchio di antiche tradizioni quali il Formai de Mut, il Branzi, lo Strachitunt, le formaggelle delle varie valli, gli stracchini e i carini dovuti alla riscoperta dell’allevamento delle capre. Grande tradizione anche nell’arte e nell’uso della carne del maiale con la produzione del lardo, della pancetta, della salsiccia, del cotechino, del prosciutto crudo e del salame bergamasco, senza dimenticare il piatto bergamasco per tradizione: la polenta.

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