“Piutost che nient l’è mej piutost”. Il detto è milanese, ma se c’è una città dove il “chi si accontenta gode” è filosofia che ha ben pochi adepti, è Milano. Tuttavia, quando la situazione lo impone, i Milanesi, pur di “fare”, pur di non star “cui man in man”, son i primi a ripensare a come muoversi secondo quello che consente la realtà, pronti a rilanciare non appena le condizioni lo rendano possibile. È il caso della ristorazione. Un anno di fornelli spenti. In questi giorni la notizia. Dal 26 aprile c’è il via libera a riaprire. Con un ma. Il semaforo verde sarà solo per chi ha un dehors, un giardino, uno spazio all’aperto… e fine alle 22 (addirittura luglio compreso). La decisione, come era prevedibile, ha scatenato l’immediata reazione, e non solo all’ombra della Madonnina, ma in tutta Italia, delle migliaia di ristoratori che non disponendo di spazi all’esterno, si vedranno ancora costretti allo stop, fino al 1 giugno e con un delivery che avrà scarso appeal, vista la “concorrenza". In verità, nel capoluogo lombardo, la protesta è stata molto composta, perché la voglia di veder di nuovo strade e piazze animate, è tale, che anche chi dovrà fare l’ennesimo sacrificio, sempre che le regole non cambino, ha salutato comunque con favore, che, chi può, inizi ad alzare la claire. Peraltro, non pochi di quanti fino a oggi disponevano solo di sale all’interno, non smentendo anche in questa occasione la consueta imprenditorialità meneghina, là dove possibile, sull’onda dell’entusiasmo del ritornare al lavoro, hanno preso lo spunto per trasformare marciapiedi o cortili mai utilizzati, in eleganti e accoglienti dehors.
Per quanti vorranno vivere queste settimane che segneranno la ripartenza, festeggiando con una sosta golosa, ecco 10 tavole con dehors de IlGolosarioRistoranti – GattiMassobrio dove il gusto è protagonista.
Alfredo Zini, chef patron del ristorante Al Tronco, in zona Isola Garibaldi, è anche una figura di spicco dell’associazionismo di categoria, dove ha ricoperto e ricopre ruoli di prestigio. Proprio nei giorni scorsi è stato portavoce della richiesta dei ristoratori di poter creare dehors, su marciapiedi e “strisce blu” (gli spazi destinati ai parcheggi a pagamento). Dando il buon esempio, peraltro, ottenuta l’autorizzazione, ha creato un gradevole spazio esterno anche per il suo locale, già premiato dalla Regione Lombardia come locale storico. Dalla cucina, dove c’è sempre anche mamma Anna, tra Toscana (le origini) e Lombardia (la vita professionale) gusterete crostini toscani, pappardelle alla Toscana fatte in casa, ribollita, risotto alla Milanese, pici cacio e pepe, Fiorentina. Cantucci con il Vin santo a chiudere!
(via thaon di revel, 10 - tel. 02606072)
Con i tavolini all’aperto, che godono della poesia del Naviglio, recuperato al suo fascino originario dall’ anno di lockdown, che con coprifuoco e distanziamenti sta restituendo ritmi sereni, ecco un'osteria dove i piatti son fatti con amore, l’accoglienza impeccabile, i vini selezionati con competenza. Ai fornelli Stefano Congia, chef che interpreta con bravura e in modo moderno la tradizione, con il formaggio, come dice l’insegna, a ispirare un buon numero di piatti. Da sua sorella Monica, impeccabile padrona di casa, che con il marito Angelo Bilotta ed il figlio Mattia, sono in sala avrete risotto Taleggio e Pere, bombardoni con fonduta di Puzzone e liquirizia, cinghialino alla griglia crema di tomino piemontese, melone e cipolle rosse di Tropea e gelato al gorgonzola con Marsala alle mandorle. Sarete felici!
(alzaia naviglio grande, 54 - tel. 0289409415)
È stato il primo wine bar italiano. E negli anni, con l’insegna “Cantina di Manuela”, sono nati altri locali, sempre con la formula del wine bar. Da qualche anno però, il vulcanico patron Franco Rossi ed i suoi figli, hanno ampliato la loro offerta, e avendo investito sulla cucina, da tempo è anche tavola di valore. Per voi, nel bel dehors, all’ombra delle piante, con bottiglie di una cantina straordinaria (la carta dei vini è unica), piatti d’autore, che valorizzano le specialità lombarde e italiane, con tocchi di calibrata creatività.
(via procaccini, 41 - tel. 023452034)
Daniele Canzian chef cresciuto con grandi maestri (uno per tutti, Gualtiero Marchesi), sin dal primo lockdown non è stato fermo, e si è inventato un servizio di delivery e take away che è stato apprezzato come tra i migliori d’Italia, riuscendo a garantire una proposta all’altezza della sua Alta Cucina Italiana. Ora riapre il suo ristorante moderno e tradizionale allo stesso tempo, proponendo nel grazioso dehors, dall’atmosfera “parigina”, il suo geniale aperitivo “sushi veneziano” (un capolavoro con cannoli di polenta, baccalà mantecato e shichimi togarashi, uovo al nero di seppia, granseola all’erba cipollina accompagnata da chips di pane integrale, sarde in saor “alla mia maniera”, moeche in tempura, moscardini alla veneziana, da provare!) e la sua cucina contemporanea, a partire da quella costoletta di vitello alla milanese che nella sua interpretazione vale il viaggio. (via castelfidardo, 7 - tel. 0263793837)
“La” tavola di pesce numero uno della città, vi aspetta tra corso Sempione e il nuovo quartiere Porta Nuova Garibaldi, con il suo bel dehors, affacciato sulla grande piazza. A occuparsi di voi patron Gianni Galantino, che vi seguirà con professionalità. Dalla cucina le proposte di Giulia, la moglie che, con una materia prima di qualità assoluta, vi farà viaggiare tra profumi e sapori di Puglia e Sicilia, sorprendendovi con la sua cucina mediterranea. Qui tutto è fatto in casa dal pane ai dolci, e sono usate solo farine e semole da grani antichi e bio. Da Milano, con crostacei e pesci straordinari, respirerete le atmosfere del sud!
(piazza A. Gramsci, 3 - tel. 3518797885 - 0236512177)
Uno degli indirizzi della nostra predilezione per gustare la cucina milanese e lombarda? Questa Pesa, creatura di Fabio Paolini e GianMarco Senna, noti imprenditori del settore di successo. Ai fornelli dirige la squadra l’ottima Isabella Cera, chef che conquista con le sue giocate da campionessa. Nel bel dehors, con i tavoli con le tovaglie a scacchi, e i vini suggeriti con competenza e sorriso da Nina Giamboi, risotto alla milanese, oss büs (ossobuco), büsecca (trippa), cotoletta alla milanese con patate aromatizzate al rosmarino. Per chi desidera qui hanno studiato anche un aperitivo formidabile con una serie di sfiziosissime golosità, che accompagnano vini e cocktail. Felicità !
(via Fantoni 26 - tel. 0236514525)
Il dehors lo ha da sempre, ed è un must di questa trattoria autentica, della nostra filosofia! Sarà bello tornare qui, dopo il lockdown, dove l’atmosfera è famigliare, ma in cucina c’è uno chef fuoriclasse, Salvatore Garofalo, che prepara piatti di valore assoluto. Con il suo socio Marco, che da anfitrione appassionato qual è, vi suggerirà i giusti abbinamenti con birre e vini. Da un menu che viene esposto quotidianamente sulla lavagna e studiato in base alla spesa del giorno, cucina italiana in tavola, con rapporto qualità/prezzo che vi farà uscire con il sorriso!
(via ratti, 22 - tel. 0248202932)
Che il gusto sia di casa, alla Mirta, ve lo dirà lo spazio all’aperto accogliente ed elegante che qui hanno allestito nei mesi scorsi per accogliere al meglio la clientela. In questa trattoria, creatura di Juan Lema, grande chef uruguaiano di Montevideo, e di sua moglie Cristina, bravissima patronne, le materie prime sono d’eccellenza, il servizio con il sorriso, i vini di meditata selezione. La cucina, di terra, stagionale e ispirata alla tradizione regionale italiana, si esprime con piatti che sono uno spettacolo goloso!
(piazza san materno, 12 - tel. 0291180496)
Il giardino, ampio e con i tavoli ben distanziati, sotto alle grandi piante secolari, è uno dei must di Ribot, ristorante che si trova nei pressi di San Siro e dell’Ippodromo. Da patron Niccolò Frediani, e dalla sua squadra, di cuochi e di personale di sala, cucina italiana e toscana di valore. Qui tronfiano le carni preparate sulla grande brace. La cantina è di pregio. Si sta bene!
(via marco cremosano, 41 - tel. 0233001646)
Siete dietro ai grattacieli di Regione Lombardia dove, lasciata l’auto nei comodi parcheggi, potrete poi godervi la sosta in questo locale con ampio dehors, ombreggiato da piante e bella copertura, pieno di allegria con servizio svelto. Con vini davvero buoni e curiosi, i piatti della tradizione milanese e lombarda realizzati come dev’essere, a partire da mondeghili, risotto mantecato allo zafferano e guarnito con riduzione di midollo, ossobuco di vitello in gremolata con risotto giallo, costoletta alla milanese.
(via abbadesse, 19 - tel. 024035907)