A basso (o nullo) contenuto analcolico. A prova di Instagram. E attenti alla sostenibilità. Sono questi i tre trend della mixology per il 2019, individuati in occasione della Diageo Reserve World Class, la gara di bartending internazionale, da una selezione di esperti del settore.
Può sembrare strano che un gruppo di cocktail lover elenchi i benefici dei drink low e no alcool, ma la tendenza ha spie ben precise, come dimostra il successo di distillati analcolici come Seedlip, che dal suo lancio, nel 2016, ha raggiunto una popolarità crescente, tanto da essere sugli scaffali dei migliori cocktail bar (e ristoranti) del mondo. Ma anche dell'italianissimo Memento, costituito da un blend di acque aromatiche, presentato al mercato a fine 2017 e premiato lo scorso dicembre ai BarAwards nella categoria “Preparati per cocktail”.
Le varianti analcoliche sono particolarmente apprezzate dai giovani consumatori. Il 46% di coloro che hanno meno di 35 anni ordinano un mocktail, mentre tra gli over 35 la percentuale scende al 16%. Grazie alla crescita continua dei trend legati al benessere, nel 2019 assisteremo a un’impennata dei cocktail low alcool, con un numero sempre maggiore di brand e barman pronti a coglierne le possibilità creative.
Belli e sostenibili
Quel che è successo per i piatti, ora è consuetudine anche per i bicchieri. Impossibile assaggiare un cocktail senza prima la foto di rito per il social di turno. È la generazione dei “
drinkstagrammers”. “
I social network stanno democratizzando l’arte della miscelazione, rendendola accessibile a tutti – spiega
Elliot Clark, drinks influencer (il suo account è
@apartment_bartender) -.
Per quelli come me, che non sono mai stati dietro al bancone di un bar, sono una finestra su questo incredibile settore e offrono un mezzo creativo per coinvolgere e interagire con la comunità del drink, in piena espansione. Inoltre, i social media offrono anche spunti interessanti ai barman più esperti e navigati, per sfidare se stessi e misurasi con la propria creatività”.
Prima che buoni, i drink del 2019 devono essere dunque belli. Ma anche
sostenibili. Nell’ultimo anno “sostenibilità” ha significato per il mondo della mixology fare a meno delle cannucce di plastica e moderazione nell’uso dei tovaglioli di carta; quest’anno i barman alzeranno l’asticella ulteriormente per cavalcare il trend. E i clienti apprezzano: molti
millenial (secondo un sondaggio addirittura il 73%), sono disposti a spendere di più per un prodotto se realizzato da un brand sostenibile.