Un dehors ci salverà

Le soluzioni dell'adapting design per portare il locale da in a out

04.06.2020

Finalmente è arrivato il momento di ripartire, con qualche freccia in più al nostro arco. Anzitutto la norma, contenuta nel decreto “Rilancia Italia “,  per la quale i Comuni daranno la possibilità  a ristoranti , bar  e attività commerciali,  di occupare suolo pubblico a costo zero. Il poter compensare il minor utilizzo di tavoli o spazio all’interno dei locali dovuto ai protocolli  anticontagio, con gli spazi esterni, diventa linfa vitale per le attività.  Altro elemento importante dovrebbe (il condizionale quando si parla di burocrazia è d'obbligo) essere la tempistica. Il Comune di Milano ad esempio,  arriva ad autoimporsi  in quindici giorni il tempo di risposta che, generalmente, per richieste di questo tipo è di sessanta. Una strada di semplificazione o, quantomeno, di accelerazione che molti Comuni seguiranno.

Queste possibilità, stando alla norma, dovrebbero durare fino al termine dell'emergenza, quindi ancora qualche mese. Per noi di Design E.0, rappresenta un vantaggio importante dal punto di vista della comunicazione. Avere il proprio spazio outdoor, infatti, per chi saprà concepirlo in modo corretto, significa avere quasi uno spot pubblicitario su strada a costi bassissimi. 

La norma che promuove gli spazi outdoor ci regalerà delle città e dei luoghi capaci di generare quel fermento e quella voglia di ritrovarsi  che, anche solo per le condizioni climatiche del nostro Paese, sarebbe un peccato non sfruttare architetti Paolo Beleù, Giovanni Biondani e Giovanni Salvati 

Che sia il marciapiede o  il parterre verde, il  creare un ambiente di grande suggestione e impatto, con l’utilizzo mirato  di luci, materiali ed elementi iconici, rappresenta un'opportunità irrinunciabile. Per coloro che negli anni hanno costruito la propria credibilità, rappresenta il consolidare un percorso, mentre per coloro che, per ragioni differenti, non sono riusciti ad esprimere le proprie potenzialità è l'occasione irrinunciabile per rimediare a una comunicazione magari poco attenta.

Le stesse considerazioni appena descritte valgono anche per tutti quei negozi che, in un momento storico di grandi ripensamenti, possono provare a giocarsi l’occasione per proporre – laddove consentito – la somministrazione dei propri prodotti ai tavoli. Anche in questo caso una buona comunicazione aiuterà a far comprendere l’eccellenza proposta.
Cosa ci consegnerà quindi questa legge nella sua applicazione che, crediamo, sarà molto diffusa? Ci regalerà delle città e dei luoghi capaci di generare quel fermento e quella voglia di ritrovarsi  che, anche solo per le condizioni climatiche del nostro Paese, sarebbe un peccato non sfruttare.

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